Continua l’esterno campano: «Dobbiamo giocare come sempre: spensierati, concentrati ed aggressivi per provare a vincere»

E’ la rivelazione di questo avvio di stagione in Serie B, con un primo posto ottenuto grazie ai quindici punti raccolti nelle prime otto gare, frutto di quattro vittorie, tre pareggi ed una sconfitta: parliamo del Frosinone guidato da Roberto Stellone, ora atteso dalla sfida del Matusa con il Modena. Per parlare del momento gialloblu, ma non solo, la redazione di Calcionews24.com ha contattato l’esterno offensivo Gaetano Masucci, arrivato in estate dal Sassuolo ma già protagonista nel 2011 con la formazione ciociara.

Come procede l’esperienza a Frosinone? Per lei si tratta di un ritorno…

«Tutto bene, mi sono integrato in squadra e stiamo andando molto bene».

Siete primi in classifica, mentre ad inizio stagione si parlava di salvezza. E’ ancora quello l’obiettivo?

«Sicuramente abbiamo assunto consapevolezza ma credo l’obiettivo sia sempre quello: sono passate solo otto gare e la classifica è comunque molto corta, quindi non si possono ancora fare calcoli».

Nella prossima giornata affronterete il Modena: il pericolo maggiore arriverà dagli avversari o dal possibile compiacimento?

«No, noi non dobbiamo guardare la classifica. Non abbiamo l’obbligo di vincere, quindi dobbiamo giocare come sempre: spensierati, concentrati ed aggressivi per provare a vincere».

Arriva dall’esperienza al Sassuolo: trova qualche somiglianza tra Di Francesco e Stellone?

«Sono due allenatori molto preparati. Stellone è un tecnico emergente che è già da anni che allena. Adottano due modulli diversi ma la mentalità è sempre la stessa: quella di vincere».

Qual è il segreto di questo Frosinone? E’ una squadra con una grande difesa, eppure gioca sempre con quattro calciatori offensivi…

«Diciamo che è vero che giochiamo con calciatori offensivi, però corriamo tutti e ci diamo una mano: ognuno si mette a disposizione dell’altro e colmiamo qualche lacuna. Questo a lungo andare ti porta a fare bene».

C’è qualche compagno di squadra che l’ha colpita particolarmente?

«Non voglio fare nomi perchè toglierei qualcosa a qualcuno. I giovani sono ragazzi importanti e di prospettiva ed è un vanto inoltre per la società».

E’ importante l’apporto dei tifosi? Parliamo di una tifoseria molto calda…

«Sì, si nota molto. Ora che la vivo lo confermo, ma anche da avversario si capisce che è un campo molto difficile. Il tifo ti spinge a dare qualcosa in più per portare a casa il risultato».

Ultima domanda: vuole mandare un messaggio ai tifosi?

«Sicuramente quello di starci sempre vicini, ora sta andando tutto bene ma potrebbero arrivare momenti che non andranno per il meglio. Ma per l’impegno e l’abnegazione che abbiamo, abbiamo bisogno anche di loro per raggiungere qualche risultato importante».