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Frosinone, Ibrahimovic: «Zlatan? Mi piacerebbe incontrarlo»

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Le parole di Arijon Ibrahimovic sulla sua scelta del Frosinone, dell’addio al Bayern Monaco e del suo omonimo

Arijon Ibrahimovic ha parlato al Corriere dello Sport della sua scelta di salutare il Bayern Monaco per accasarsi al Frosinone. Di seguito le sue parole.

SCELTA FROSINONE – «Cercavo una squadra per giocare, ho capito dai primi colloqui con il direttore Angelozzi e il tecnico Di Francesco che questo poteva essere il posto giusto. Una neopromossa? E perché no. A me interessavano una squadra costruita per proporre calcio e un allenatore che amasse lavorare con i giovani. Avevo visto anche qualche video delle prime partite».

ADDIO AL BAYERN – «Non sono mai stato sgarbato e non volevo creare fratture di alcun tipo. L’interlocutore con il club è sempre stato il mio manager e tutto è avvenuto in armonia».

SE SI É PENTITO – «Mai. Abbiamo un tecnico applicato, paziente, che ama il calcio in cui sei impostato per proporre un’idea e portarla avanti. Ho sempre saputo, anche quando non giocavo ancora, che Di Francesco stava facendo con me un lavoro proiettato all’esordio. E me ne parlava, ci siamo sempre confrontati».

GOL – «Sono due gol che hanno ciascuno la loro importanza: scelgo quello segnato in casa per come la gente lo ha festeggiato. Una grande atmosfera davanti ai nostri tifosi, qualcosa di indimenticabile».

COSA É RIMASTO DEL BAYERN – «Eh, mi resta tanto. Parliamo di un grandissimo club. Ho legato con Musiala, ma non dimentico gli importanti consigli di Kimmich e Müller. E poi è la squadra di cui siamo tifosi in famiglia».

L’ALTRO IBRAHIMOVIC – «Per me è il mio cognome, quello della mia famiglia, che effetto può fare? Poi lo so che nel calcio Ibrahimovic è l’altro, ci giocavano tanto anche in Germania su questo. E ho già detto che Zlatan è stato uno dei miei modelli, come CR7. Ma non lo ho mai conosciuto».

ZLATAN – «Mi piacerebbe tanto incontrarlo e stringergli la mano. Magari succede contro il Milan. Sempre se il mister mi fa giocare».

RUOLO – «Io ho fatto tutto: l’8, il 10, nelle nazionali giovanili anche il centravanti. Negli ultimi venti metri mi diverto».

AVVERSARIA PREFERITA – «Non c’ero contro Napoli e Atalanta. Inter forte, Roma tosta,
il Bologna gioca bene. Di calciatori ne dico quattro: Lukaku, Dybala, Calhanoglu e Leao
».

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