Champions League
Francoforte, Glasner: «Il Napoli ha pochi punti deboli, ma ogni squadra ne ha qualcuno»
Le parole di Oliver Glasner, allenatore dell’Eintracht Francoforte e prossimo avversario del Napoli in Champions League
Oliver Glasner, allenatore dell’Eintracht Francoforte, campione della scorsa Europa League e avversario del Napoli negli ottavi di Champions League, ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport in vista della sfida di martedì. Di seguito le sue parole.
NAPOLI – «Penso che il Napoli vincerà il titolo italiano, il primo dopo Maradona. Diego è stato un idolo della mia gioventù, avevo 12 anni quando Maradona incantava al Mondiale ’86. Era il più grande. Mi fa piacere ora per la squadra, per la città e per i tifosi. Ma con tutto il rispetto che ho per Napoli, sul campo non regaleremo niente, cercheremo di andare avanti»
SENSATION TEAM – «Ci chiamano così per la vittoria in Europa League, era il secondo successo europeo del club e dopo 42 anni. Negli ultimi 5-6 anni anche in Bundesliga c’è stata una crescita continua, ma non parlerei di “squadra sensazione”, bensì di una che ha trovato con costanza la via verso l’alto. Come allenatore hai bisogno di grandi giocatori altrimenti non raggiungi niente. Va messa in pratica l’idea di come vuoi giocare e sono riuscito a farla entrare nella testa dei calciatori: se tu pensi una cosa e loro un’altra non fai strada. Li ho convinti che potevamo avere successo e tutti, pure i dirigenti, hanno sostenuto le idee».
IDEA DI GIOCO – «Un calcio “attivo”, come fa anche il Napoli. Mi impressiona il suo modo di giocare, un modo un po’ anti italiano, se posso dirlo. Penso che il Napoli giochi il calcio più propositivo in Italia. Anche noi vogliamo sempre mettere pressione all’avversario. Cerchiamo di essere sempre in superiorità sulla palla, con intensità dinamica per trovare molto velocemente la strada per la porta. E con il possesso, anche qui vedo paralleli col Napoli, vogliamo avanzare con il gioco corto e le posizioni giuste tra le linee, per cercare gli spazi dietro la difesa. Il Napoli cerca l’ampiezza, anche i nostri esterni la cercano o combinano basso con i centrali»
PUNTI DEBOLI DEL NAPOLI – «Non troppi. Ma ogni squadra ha le sue debolezze. Credo che il Napoli abbia un grande equilibrio, molti parlano dell’attacco ma prende pochissimi gol, concede pochi tiri, c’è sempre una grande protezione difensiva. Complimenti a Spalletti, ma ci sono anche spiragli. Il Napoli è costante: abbiamo bisogno di una giornata top, ma sono convinto che possiamo creare qualche occasione, poi servirà efficacia sotto porta».
KVARATSKHELIA – «Non lo conoscevo. Mi ha sorpreso che un giovane georgiano abbia così tante qualità e si sia imposto così velocemente in Serie A, non è facile. Resta largo e poi ha un dribbling all’interno, calcia di destro e sinistro. É importante che non lasciamo da soli i nostri esterni e li sosteniamo, per poter controllarne le qualità»
COSA NON HA FUNZIONATO CON PELLEGRINI – «Ci sono a volte ottime situazioni che però non si adattano insieme. Non ha colpa una parte o l’altra, ma quando ci si conosce poi si vede che non funziona bisogna accettarlo e le due parti si sono dette ok, è meglio che si tenti di trovare ciò che si cerca».