2015

Thuram: «Hanno ucciso qualcuno di noi»

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L’ex difensore francese: «La religione non c’entra, attenti alle scelte»

Lilian Thuram era un calciatore sopra la media ed oggi è un uomo sopra la media: l’ex difensore di Parma, Juventus e Barcellona si occupa da tempo ormai di integrazione tra etnie in Francia ed è da sempre schierato in prima linea contro il razzismo. Gli attenti dell’altro giorno a Parigi, che hanno provato a lasciare una ferita indelebile anche nel mondo del calcio, non potevano non scuoterlo da vicino. Oggi Thuram ha preso carta e penna e ha scritto: «Ero a cena con amici, mi ha scritto mia nipote che c’erano delle sparatorie in città, ma ho pensato prima a un regolamento di conti e poi ai fatti di Charlie Hebdo. Poi ho cominciato a seguire meglio le notizie che arrivavano», racconta Thuram in una lettera. 

THURAM: «VOGLIO TOGLIERCI TUTTO» – «I disegnatori di Charlie, la gente che ascolta musica, che va nei bar, che va allo stadio, fa parte dello stesso immaginario collettivo. È la Francia, è la sua idea. E la cosa che mi è piaciuta nella grande tristezza è che l’altra notte accanto allo stadio la gente ha aperto le porte di casa per aiutare i feriti. Giusto non interrompere Francia – Germania, non potevano certo far uscire la folla dallo stadio quando c’era un attentato – ha scritto Thuram in una lettera a La Repubblica, facendo appello alla politica affinché trovi le giuste risposte al terrorismo – . La religione non c’entra. Sono le guerre nel mondo ad alimentare in qualche modo frustrazioni. Per questo dico: attenti alle strade che vogliamo prendere, alle risposte che vogliamo dare. Parigi è ancora muta, tutti sentiamo di aver perso figli, fratelli, padri. Non hanno ucciso gli altri, ma qualcuno di noi»

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