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Francia Danimarca, abbiamo la candidata alla vittoria?

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La Francia ha vinto 2-1 contro la Danimarca grazie ad una prestazione super di Kylian Mbappé. La nazionale di Deschamps è agli ottavi

Finora i maggiori complimenti in Qatar li ha ricevuti il Brasile. Il suo 2-0 alla Serbia, avversario di valore, la sensazione che il punteggio avrebbe potuto essere più corposo e il gol da copertina di Richarlison portavano a una conclusione naturale di questo genere, oltre a tutta la storia che i verde-oro si portano dietro. Con l’eclissarsi di Germania e Argentina, la pigrizia dell’Inghilterra e una Spagna che deve misurarsi con un vero test che non sia il materasso Costa Rica, restava la Francia. Da stasera, col 2-1 sulla Danimarca, la nazionale di Deschamps ha tutto il diritto di essere candidata numero 1. Per almeno 3 motivi.

1) Mbappé nuovo Pelé. Non pensate a un titolo esagerato. Prima di Kylian, alla sua età, 7 gol ai Mondiali li aveva realizzati per l’appunto O’Rey. E data l’assenza di O’Ney – chissà se definitiva o meno – il fattore di differenza può contare eccome: Mbappé in campo c’è e segna in tutti i modi (di testa, di piede e di coscia, in questo inizio di Qatar). Neymar non si sa se prima o poi ci sarà e comunque quali saranno le sue condizioni di vera efficienza. E poi fatevi la domanda: riuscireste a immaginare un Psg senza Mbappé? Se rispondete no, fatevi la stessa domanda con Neymar e verificate se date la stessa risposta.

2) La Francia ha la migliore coralità. Quando accelera – e lo fa spesso – talvolta chi porta palla va così veloce che gli altri non riescono ad accompagnarlo. Ma ci sono altre situazioni nelle quali tutto sembra funzionare con i tempi giusti e partecipano ad azioni letali 4-5 uomini. Attenzione: la Francia ha costruito bei gol, ma ne ha altri che gli sono rimasti inespressi.

3) Il figlio di Thuram. Più che Marcus, che lo è davvero, sembra Upamecano, che dietro si comporta come il grande Lilian. Può sembrare esagerato fare i complimenti a una difesa che ha sempre incassato un gol. Ma anche quella che vinse nel 1998 passò in svantaggio in semifinale con la Croazia e trovò in Thuram – uno che non segnava mai – l’autore di una doppietta. Non ci sarebbe da stupirsi se anche questa versione vedrà un po’ di giocatori crescere nel corso della manifestazione fino a raggiungere livelli mondiali.

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