2009

Francia 1938: Bis azzurro prima della guerra

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Il Mondiale nel 1938 resta in Europa: paese designato dalla Fifa per ospitare la sua massima manifestazione è la Francia. Fu una scelta che fece arrabbiare i sudamericani, inducendo Argentina e Uruguay a ritirarsi. L’Argentina in particolar modo si lamentò perchè era persino candidata ad ospitare l’edizione.

Per la prima volta, non vince la squadra padrona di casa: è di nuovo l’Italia ad imporsi nella kermesse francese, portandosi ad quota due Coppe Rimet, ad un solo titolo dall’aggiudicazione definitiva. La guerra del 1939-45 e i difficili anni seguenti interromperanno però le successive edizioni del 1942 (che sarebbe stata assegnata al Brasile o alla Germania) e del 1946 e quando si riprenderà  col calcio Mondiale, l’Italia sarà  impoverita dalla tragedia di Superga (1949), che fece perdere la vita a tutto il Torino di quegli anni e di rimando, a nove undicesimi della nazionale. Quello del ’38 è un Mondiale importante anche a livello tattico per gli azzurri, ancora più forti tecnicamente rispetto a quattro anni prima: l’Italia abbandona il cosiddetto “metodo” per passare ad uno schema nuovo: il catenaccio.

Se gli azzurri avevano contato sull’appoggio del regime nel Mondiale casalingo, in Francia la comitiva italiana venne fischiata sonoramente quando faceva il saluto romano prima della gara e il clima si fece ostile.

La formula non subisce variazioni rispetto a Italia ’34: ottavi, quarti, semifinali, finale ed eventuali replay. Poco prima dell’inizio della coppa, c’è però l’Anschlà¼ss, ovvero l’annessione dell’Austria alla Germania nazista. L’Austria, scomparendo, si ritirò dal Mondiale e la Svezia, sua avversaria, partirà  direttamente dai quarti di finale. Le altre squadre partecipanti sono la Francia padrona di casa, la Germania (più l’Austria annessa. Fece scalpore la scelta di Sindelar, fantastico calciatore austriaco che si rifiutò di giocare per Hitler), l’Ungheria, la Romania, la Norvegia, la Polonia, la Cecoslovacchia, l’Olanda, la Svizzera e il Belgio per quanto riguarda l’Europa, il Brasile per il Sudamerica e il sorprendente Cuba per il Nordamerica (entrambe per assenza di avversari, i cubani passeranno anche un turno), le Indie Olandesi per l’Asia (qualificate solo per la rinuncia del Giappone). Per la prima volta, campioni in carica e ospitanti sono ammesse di diritto, senza gare di qualificazione.

Agli ottavi di finale due gare su sette finiscono al replay, mentre altre tre terminano ai supplementari, a dimostrazione del grande equilibrio che dominerà  questo Mondiale. Solo Francia e Ungheria passano il turno agevolmente. Veniamo ai quarti: gli azzurri, in gol con Ferraris II e Piola contro la Norvegia, se la vedono coi padroni di casa a Parigi, in un clima già  incandescente per motivi politici. Con un gol di Colaussi e una doppietta del bomber Silvio Piola, l’undici di Pozzo fa fuori anche i transalpini che avevano trovato il momentaneo pari con Heisserer. La Svezia freschissima (gli ottavi non li ha giocati) strapazza Cuba, già  più che soddisfatto per essere tra le prime otto del Mondo. Il Brasile ha bisogno del replay per far fuori la Cecoslovacchia. Nell’ultimo quarto l’Ungheria non ha problemi contro la Svizzera. Una curiosità : l’Italia ha giocato con la Norvegia a Marsiglia negli ottavi di finale e con la Francia a Parigi nei quarti: la stessa cosa accadrà  sessant’anni dopo sempre in Francia durante i Mondiali del ’98. Stesse avversarie, stesso turno e stesse città !

In semifinale, l’Italia elimina gli sfrontati brasiliani, che (ricordiamolo, non c’erano le sostituzioni), preferirono tenere a riposo il capocannoniere Leonidas (sette centri per lui). La mossa per i sudamericani non pagò, perchè in finale andò l’Italia, a segno con Colaussi prima e Meazza poi. Quando Romeu accorcia per la Selecao, è orami troppo tardi. L’Ungheria liquida nell’altra semifinale la Svezia con un perentorio 5-1. Nella finalina di Bordeaux, il Brasile batterà  4-2 la Svezia, ma a quel punto, la presenza di Leonidas servirà  a poco. Quella del ’38 è stata una delle prime delusioni brasiliane in un Mondiale: ne verranno presto altre ancora più cocenti.

19 giugno 1938. A Parigi, Italia e Ungheria si affrontano in uno stadio Colombes tutto esaurito. L’arbitro della gara è francese, il signor Capdeville. Comunque vada, l’Italia sarà  la prima nazionale ad aver giocato due finali. Colaussi ci porta in vantaggio al 5′, ma Tiktos pareggia due minuti dopo. Piola al 16′ e Colaussi al 35′ (sempre loro”¦) ci riportano avanti. Per attendere un altro gol dobbiamo aspettare il 70′ quando il magiaro Sarosi accorcia, ma a otto minuti dal termine ancora Silvio Piola sigilla il risultato, è il 4-2. L’Italia festeggia la sua seconda coppa Rimet. Purtroppo per noi, l’ultima.

Concludiamo come sempre con l’elenco di tutti i risultati.

Ottavi di finale: Svizzera-Germania 1-1 dts (1-1), Cuba-Romania 3-3 dts (2-2), Cecoslovacchia-Olanda 3-0 dts (0-0), Francia-Belgio 3-1, Ungheria-Indie Olandesi 6-0, Brasile-Polonia 6-5 dts (4-4), Italia-Norvegia 2-1 dts (1-1).� � � Replay: Svizzera-Germania 4-2, Cuba-Romania 2-1.

Quarti di finale: Italia-Francia 3-1, Svezia-Cuba 8-0, Ungheria-Svizzera 2-0, Brasile-Cecoslovacchia 1-1 dts (1-1).� � Replay: Brasile-Cecoslovacchia 2-1.

Semifinali: Ungheria-Svezia 5-1, Italia-Brasile 2-1.

Finale per il terzo posto: Brasile-Svezia 4-2.

Finale: Italia-Ungheria 4-2.

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