2017

Di Francesco e la Roma: «Ecco in cosa dobbiamo migliorare. Kolarov? Vi svelo un retroscena» – VIDEO

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Le parole dell’allenatore della Roma, Eusebio Di Francesco, dopo la qualificazione dei giallorossi in Champions League

La Roma ha vinto il girone di Champions League per la seconda volta nella sua storia. Eusebio Di Francesco ha eguagliato Luciano Spalletti. Il tecnico della Roma ha parlato a “Roma Radio” commentando l’ottimo momento romanista: «C’è una bella atmosfera e io guardo sempre avanti, senza guardare a ciò che è stato. Qui vivo con grande piacere. Arrivo la mattina presto e saluto tutti, dalla ristorazione ai magazzinieri. Cerco di essere sempre me stesso nel rapporto con le persone, che vengono prima di tutto il resto. Poi ho portato le mie idee: a volte ci si arriva prima, altre volte ci vuole tempo. Per fortuna non ci è voluto molto tempo e tutti qui hanno capito che persona sono: non cerco di distruggere ma di costruire. Ed è quella sensazione che vivo a Trigoria quando le persone mi guardano e mi sorridono e io faccio lo stesso e spero che questo non si leghi solo a qualche risultato».

Prosegue l’allenatore della Roma: «Le sconfitte a volte possono essere salutari ma mi auguro naturalmente di averne sempre meno. A volte possono fare bene come è successo dopo col Napoli. Il Sassuolo? La gente deve informarsi su ciò che fa un allenatore durante la settimana, giudicare un allenatore solo dalla domenica non ha senso, bisogna valutare il lavoro settimanale. Io cerco sempre di dimostrare chiarezza e coerenza. Turnover? Ogni allenatore ha bene in mente qual è la formazione tipo ma a volte in un calciatore ci sono dei percorsi di crescita che vanno oltre le aspettative. Qui tutti hanno capito che conta il gruppo e il risultato di squadra è quello più importante».

Chiosa finale di Di Francesco: «Abbiamo a disposizione una grande rosa e nel turnover cerco di mischiare bene le caratteristiche e la personalità dei calciatori e provo a non mettere tanti nuovi insieme come è successo dopo la sconfitta di Vigo. Dopo quel ko sono stato massacrato ma io vivo tutto con serenità. La parola d’ordine è non accontentarsi: dobbiamo esaltarci ma non troppo, cercando di dare sempre il massimo. Ho instaurato un rapporto tale che i calciatori possono dirmi che non sono in ottime condizioni, spesso sono loro a dirmi di non essere pronti. Quanto pesano le caratteristiche degli avversari? Sono importanti ma secondarie. Il Qarabag ha cambiato formazione e ha messo Ismayilov sulla destra, e non avendo fatto vedere immagini su di lui, prima della partita abbiamo fatto vedere 3-4 minuti a Kolarov per fargli vedere che giocatore aveva davanti. Le nostre idee non devono cambiare mai. Miglioramenti? Nella verticalità, bisogna forzare certe giocate e dobbiamo fare più gol perché creiamo tanto».

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