2015

Francesco Palmieri: «Vi racconto Defrel, dall’esperienza al Foggia a quel trasferimento…»

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Il responsabile del settore giovanile del Parma in esclusiva ai nostri microfoni

Tutti pazzi per Grègoire Defrel. Domenica scorso ha ammaliato la Lazio con un colpo da campione: minuto 15′ del secondo tempo, spunto sulla sinistra e siluro a togliere le ragnatele sotto l’incrocio. Defrel è l’unica ancora di salvezza di questo Cesena e un plauso va alla società che saputo dire no alle offerte, economicamente importanti, arrivate per il giovane classe 91′. Nato a Meudon, piccola città a sud-ovest di Parigi, Defrel era arrivato in Italia nel 2010. Una scommessa del suo vecchio agente, che aveva creduto in quel ragazzo timido nonostante non giocasse per nessun club professionistico: «Me l’ha portato un mio amico che adesso non c’è più, purtroppo. Giocava in una squadra amatoriale francese-l’esordio di Francesco Palmieri ai nostri microfoni- ma il suo agente garantiva per lui. Accettati di vederlo io, eravamo in ritiro in Toscana con la Primavera. Era un pochino sovrappeso ma sin dalla prima amichevole mi aveva destato una grande impressione. Andai da De Patre, allora tecnico della Primavera, e gli dissi che non c’era da capire nulla, era dei nostri ma doveva farlo correre e dimagrire. I giocatori non si scoprono, sfatiamo questo mito. Sento tanti professori che in passato si sono riempiti la bocca, paventando questa o quella scoperta. Mi viene da ridere. Io e il mio staff a Parma in questi anni abbiamo fatto tanto con poco e sono contento di vederlo cosi bene in A».

Palmieri è il responsabile del settore giovanile del Parma, negli ultimi anni diversi giovani hanno spiccato il volo come Mauri, Cerri e appunto Defrel. Un giocatore al quale è particolarmente legato, per tanti motivi: «Io e Greg siamo legati da un rapporto speciale. Sai, non è mai facile lasciare il tuo paese cosi giovane ed essere catapultato in una realtà completamente diverso. Era un tipo silenzioso, stava molto sulle sue, parlava poco e giocava tanto. Ci sentiamo tuttora, anche se con meno frequenza per i suoi impegni. Un ragazzo d’oro, di quelli che vorresti sempre nel tuo gruppo. Mai una parola fuori posto, l’adottammo fin da subito e lui si fece voler bene da tutti».

Il Parma in questi anni ha fatto una grande fatica nel dare fiducia ai giovani provenienti da un settore giovanile che ha comunnque raccolto risultati positivi. Molti hanno lasciato Parma sin da giovani e per Defrel la prima esperienza fu al Foggia in Lega pro, non propriamente esaltante: «In realtà esordì con noi in serie A e lo mandammo a Foggia. Li disputò una stagione altalenante, pensa che loro non lo volevano tenere. Le cose strane della vita, mi sono sempre domandato come potessero rinunciare a un ragazzino cosi. Noi abbiamo insistito affinchè rimanesse li e dopo fece molto bene».

Mister Di Carlo ieri ha detto che è un mix tra Robben e Cuadrado: «Secondo me lui è Defrel, non mi piace quando vengono paragonati ad altri giocatori. Ha tante qualità: velocità, potenza nel tiro e la capacità di adattarsi a vari ruoli. Può fare l’esterno sinistro e quello destro, sfruttando il suo dribbling a rientrare. Ma non solo, ha dimostrato di giocare anche da seconda punta e secondo me può fare anche la prima avendo un grande motore nelle gambe e una buona impostazione fisica. E’ senza dubbio un giocatore importante».

A giugno potrebbe scatenarsi un’asta, con Lazio, Fiorentina e Bologna che hanno già preso informazioni: «Lui può giocare in un grande club, è pronto. Peccato, lo dico seriamente: in questi anni abbiamo valorizzato tanti ragazzi che però adesso non sono al Parma. Il mio sogno è sempre stato quello di vederli giocare in prima squadra, ancora mi domando come mai sia andatol Cesena con un altro ragazzo molto promettente come Lapadula. Pensare che il Cesena voleva solo Lapadula, Defrel è stato inserito dopo. Chi lo prende fa un affare, un ragazzo serio su cui fare affidamento».

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