2017

Florenzi come Totti e De Rossi: «Una carriera tutta alla Roma»

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Mentre cerca di riprendersi dall’infortunio, Alessandro Florenzi si gode il finale di stagione della Roma (con speranze di Scudetto) e si immagina una carriera alla Totti o De Rossi

L’infortunio al ginocchio sta tenendo fuori Alessandro Florenzi per quasi tutta la stagione, il centrocampista della Roma adesso sta bene ma la riabilitazione è lunghissima e lo rivedremo in campo solo nella prossima annata. Adesso è concentrato sul recupero ma ovviamente giocare gli manca tanto, i rimpianti ci sono, soprattutto sul secondo grave stop: «Ho avuto fretta, pensavo di aver superato tutto e ho sbagliato. Il secondo infortunio mi ha fatto stare male, pensavo non potesse accadere ed è stata una mazzata». L’affetto della famiglia e della figlia piccola lo ha fatto stare bene e rimettersi psicologicamente, anche perché mancava pochissimo al suo rientro in campo. La famiglia è importante per Florenzi, basti pensare all’esultanza con la nonna, niente di studiato come afferma il romanista, ma comunque un gesto di affetto verso la parente che gli è sempre stata vicina. Il centrocampista svela anche un retroscena di “calciomercato”: «Ero piccolissimo, mi voleva anche l’altra squadra di Roma. Visitai Formello e non mi parlò nessuno, poi vidi Trigoria, rimasi estasiato da Bruno Conti e decisi di andare alla Roma». Tolta l’esperienza in prestito a Crotone, che Florenzi ricorda con molto affetto, è in giallorosso da quindici anni e da quindici anni ha Francesco Totti come idolo indiscusso e/o compagno di squadra. E proprio come Totti o il suo amico Daniele De Rossi vorrebbe rimanere a Roma per diventare una bandiera: «Totti e De Rossi sono irripetibili ma la voglia di seguire il loro percorso c’è. Sarà difficile, dico la verità, non mi precludo nulla ma sarebbe bello fare tutta la vita alla Roma». A Il Corriere dello Sport Florenzi parla poi della sua passione per Ligabue e per Fabregas, di quando segnò un gol bellissimo al Barcellona di Messi e della sua gran voglia di tornare a giocare in Nazionale. Importanti però sono le sue parole sul finale di stagione e sull’atavica difficoltà della Roma di alzare un trofeo: «Credo allo Scudetto, finché la matematica ci fa sperare allora io ci spero. Si parla troppo della Roma e lo si fa tutto il giorno, ci sono molte radio e molte voci, quindi è difficile districarsi. Va cambiata la mentalità che fa passare da campione a brocco per una partita, così vinceremo».

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