2009

Flachi: “E pensare un anno fa salvai Iachini…”

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A volte basta qualcosa di meno di un secondo per passare alla storia. Per Francesco Flachi, pochi mesi a Brescia interrotti dalla maxisqualifica (12 anni), l’appuntamento con la storia biancoazzurra si è materializzato al 43′ di un secondo tempo che poteva essere la fine di tutto ed è invece l’inizio della scalata alla serie A. Una partita nè carne nè pesce, una delle tante giocate da una squadra partita forte ma finita subito con le gomme a terra. Fino al 43′ del secondo tempo della sfida con il Modena: Flachi si avvita nel cielo di piombo del Rigamonti, l’atmosfera di piombo si spezza. Il Brescia vince, è salva la panchina di Iachini e la corsa può iniziare.

Flachi, corrisponde?
E chi lo sa. Non so se ho salvato la panchina a Iachini. Bisognerebbe chiedere a Corioni. E non so nemmeno se ho salvato il campionato del Brescia. Può anche darsi, ma non c’è la riprova. Di una cosa però sono sicuro: quel gol, per me il mio più bello, ha portato tre punti pesanti.
Ma non sarà  che il mondo gira al contrario?

A cosa si riferisce?

Quattro e non più di quattro tifosi alla presentazione di Beretta. Non una folla, ma un bel gruppo di tifosi mercoledì mattina si sono trasferiti a Coccaglio per salutare Iachini.
Non è che sia una cosa così strana. Iachini è stato l’allenatore che ha riportato il Brescia in A dopo che cinque anni. Non è il genere di cose che si dimentica facilmente.

Dunque l’uomo Iachini non c’entra niente?
Magari sì, ma non ho elementi sufficienti per dire quanto affetto abbia catturato Iachini. La mia esperienza a Brescia non è durata abbastanza per fare una vera conoscenza.
Nemmeno Iachini è durato molto in A…
Dove sta la stranezza? Perdi qualche partita e sei fuori. Il calcio ha la memoria corta. Ma in fondo è giusto, quando le cose vanno male, provare qualcosa di diverso.

Da doppio ex, come vede la partita tra Brescia e Sampdoria?
Difficile, molto difficile per il Brescia. Anche se Cassano è fuori rosa, la Sampdoria è un’ottima squadra con un Pazzini in più. Ma non c’è solo Pazzini. Il Brescia dovrà  fare i conti con una formazione solida, compatta ed esperta.

Un peccato. Il calcio ha bisogno, mai come oggi, di due giocatori che parlano alla palla.
Conosco poco Antonio. Certo non è un tipo tranquillo, ma è geniale. Io ho commesso molti errori, ma ho sempre pagato di persona e ho messo una pietra sul passato.

Definitiva?
Ho chiuso con il calcio. Sono fuori e non vi rientrerò a nessun titolo. Già  prima della squalifica avevo un’attività  di ristorazione, in questi giorni ne ho aperto una seconda. à? un’altra vita e mi piace. Certo, quando ci penso, mi dico che avrei potuto fare molto di più, ma non ho rimorsi: ho pagato e, nonostante tutto, la mia non è stata una brutta carriera.

Fonte | Bresciaoggi.it

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