2017
La firma di Del Piero alla Juve diventa un cult: il retroscena che esalta i nostalgici
La firma di Del Piero alla Juve diventa un cult indimenticabile: c’è un retroscena che esalta i tifosi bianconeri più nostalgici, che si lega alla figura di Giampiero Boniperti
Che cos’è lo stile Juve? Nel giorno del centoventesimo compleanno della Vecchia Signora ci ha pensato Alessandro Del Piero a spiegare il legame che lo ha legato per sempre al club bianconero. Sin dal principio, perché il rapporto fra Pinturicchio e i bianconeri si è da subito consolidato grazie a Giampiero Boniperti, che lo ha voluto a tutti i costi, ma alle sue condizioni. E Del Piero non ha dimenticato il momento in cui ha firmato il suo primo contratto con la Juve, dopo aver vissuto tutta a trafila nelle giovanili del Padova, società che lo ha consegnato alla gloria del calcio italiano.
A Sky l’Originale, la trasmissione che ieri sera ha voluto celebrare il compleanno della Juve, Del Piero ha raccontato con dovizia di particolari ogni dettaglio del giorno in cui ha capito che si sarebbe legato per sempre al club: «Prima di firmare il contratto, il presidente Giampiero Boniperti mi aveva invitato a vedere la Juventus a Udine. Io e il mio procuratore avevamo fissato una cifra minima da chiedere come stipendio, ma una volta entrati nel suo ufficio lui iniziò a parlare senza soste di vari argomenti. Poi di punto in bianco ci presentò il contratto, allora io e il mio procuratore siamo usciti 5 minuti dall’ufficio e siamo tornati per firmare. Ovviamente a una cifra nettamente minore rispetto a quella che pensavamo. Ma d’altronde quello era Boniperti, cosa potevo dirgli?».
https://www.youtube.com/watch?v=jDf8SaJjzwU
La testimonianza di Del Piero riassume in poche parole che cosa significa aver fatto parte della Juve, di una società per la quale chiunque avrebbe firmato in bianco. Anche a costo di rinunciare ai soldi, anche sacrificando le proprie legittime ambizioni. Perché la Juve è pur sempre la Juve. E Boniperti lo fece capire benissimo a Del Piero, divenuto non a caso un’icona del club più prestigioso d’Italia.