2016

Zarate polemico: «Ora non ho dubbi»

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L’attaccante re-twitta e protesta per la semplice ammonizione di Perisic

La polemica è esplosa, come ampiamente prevedibile: l’ammonizione di ieri nei confronti di Ivan Perisic per le mani al collo di Juan Cuadrado, nel corso della semifinali di ritorno di Coppa Italia tra Inter e Juventus, ha scatenato la reazione di Mauro Zarate, attaccante della Fiorentina squalificato per lo stesso gesto nei confronti di Jeison Murillo durante la partita proprio con i nerazzurri (tra l’altro è stato anche respinto il ricorso viola per ridurre le tre giornate di squalifica inflitte all’argentino). Zarate, che già aveva platealmente protestato via social per l’eccessiva severità del provvedimento, ieri ha avuto modo di rilanciare la polemica mostrato sempre sul suo account una foto del gesto di Perisic (effettivamente molto simile a quello da lui fatto nei confronti di Murillo qualche settimana fa) e scrivendo, lapidariamente: «Ammonizione! Se c’era qualche dubbio, adesso non c’è più! Troppo evidente». Come a sottolineare ancora una volta l’ingiustizia nei suoi confronti.

ZARATE RETWITTA E SI CHIEDE PERCHÈ – Non è finita qui, perché Zarate ha anche avuto modo di retwittare le considerazione di alcuni tifosi della Fiorentina che hanno messo a confronto, una vicino l’altro, i fotogrammi dei gesti di Perisic e, appunto, dell’attaccante viola. Uno di loro si chiede giustamente come mai a Zarate siano state date tre giornate di squalifica mentre a Perisic, addirittura, soltanto un cartellino giallo (secondo molti quella sarebbe stata la pena giusta anche per l’argentino), mentre un altro, molto più causticamente, si limita a dire: «Trova le differenze», digitando l’emoticon di un pezzo di sterco (per non usare un altro termine). Alla fine di tutto e più di tutto, ne siamo certi, rimane la rabbia della Fiorentina, che aveva già avuto modo di protestare con un comunicato ufficiale per la decisione del Giudice Sportivo di non diminuire nemmeno le giornate di squalifica inflitte a Zarate. Questo è solo l’inizio, purtroppo…  

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