2015

Fiorentina: Paulo Sousa in 10 mosse | CdS

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Dalla tattica all’empatia: così il portoghese domina il campionato

Un maestro di vita, uno che preferisce il pallone alla Play Station, un uomo d’altri tempi: Paulo Sousa è la più bella scoperta di quest’anno della Serie A. L’allenatore della Fiorentina si gode nuovamente il primato in campionato (in coabitazione con l’Inter), ma non è tipo da montarsi la testa. Il portoghese in viola si è messo in evidenza per alcuni punti forti: al di là dei metodi di allenamento con il pallone e la filosofia di gioco basata sul possesso, ma pure sulla concretezza (lì dove un po’ difettava il predecessore Vincenzo Montella), Sousa è apparso fin da subito un personaggio carismatico, ma allo stesso tempo silenziono, come lo era del resto anche da giocatore. Pacato e serio, ha basato i presupposti del suo attuale successo due dieci punti che possono essere riassunti: dalla tattica al dialogo, ecco Sousa.

FIORENTINA: SOUSA IN 10 PUNTI – 1. L’intuizione: Sousa ha scovato e voluto fortemente Nikola Kalinic, l’attaccante ex Dnipro rispetto a Mario Gomez è parso di un altro livello in fatto di concretezza sotto porta e costanza. Firenze se lo gode. 2. La psicologia: questa utilizzata per provare a recuperare Giuseppe Rossi dopo i gravi infortuni. Farlo sentire importante, ma dosandone bene le forte. Pian piano “Pepito” sta tornando. 3. Il modulo: Kalinic che spesso torna indietro, a fare il mediano, ma anche i sei centrocampisti di spinta ed equilibrio utili per le due fasi. 4. La trasformazione, spiega il Corriere dello Sport: aver recuperato giocatori che parevano fuori dal progetto, da Marcos Alonso ad Ante Rebic. 5. Il nuovo attacco: rispetto a un anno fa la Fiorentina ha segnato ben dodici gol in più ed ha la migliore differenza reti della A. 6. La vittoria: accolto con odio, da ex juventino, Sousa ha stregato la piazza e portato i tifosi dalla sua. 7. Squadra di tutti: allenamenti aperti per sentire il calore della gente. 8. La democrazia: non contanto i nomi, gioca chi merita, così anche il debuttante portiere Luca Lezzerini, allenandosi con serietà, ha avuto il suo spazio. 9. I selfie: ovvero il rapporto stretto con la tribuna e il tifo, la voglia di essere vicino alla gente, concedendo loro anche più di qualche foto. 10. L’ipnosi: farsi ascoltare dai giocatori, dialogo con ognuno di loro e quasi nessun ritiro prima delle partite. 

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