2016

Montella: «Fiorentina, sei stata scorretta»

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«A Firenze le raccontano, avevo ragione io. I Della Valle mi rimbalzano»

Inutile negarlo: il suo addio alla Fiorentina è stato tutto meno che amichevole. Vincenzo Montella, oggi allenatore della Sampdoria e prossimo avversario viola, non dimentica il passato. Un anno fa, di questi tempi, era sulla panchina viola, poi a fine stagione la separazione: colpa di attriti con la proprietà (la famiglia Della Valle) e di un contratto (con tanto di clausola rescissoria poi abbassata) che per un po’ di mesi lo ha tenuto fuori da giochi, fino appunto all’arrivo della Sampdoria a stagione in corso. Da allora Montella di Fiorentina non ha voluto parlare, fino ad oggi. «Del mio esonero ho saputo via mail, con una lettera firmata dal direttore generale Andrea Rogg, che poi mi ha chiamato subito dopo – affonda il colpo Montella – . I motivi? Non li so, o forse sì. Alla società avevo palesato la volontà di non continuare a quelle condizioni, loro invece, forse per togliere competitor agli avversari, hanno fatto accasare tutti gli allenatori e poi mi hanno mandato via».

«SULLA CLAUSOLA TROPPE BUGIE» – Insomma, la Fiorentina, secondo Montella, non è stata molto corretta. Eppure, dicevamo, il suo contratto prevedeva una clausola rescissoria: per liberarsi, l’allenatore o un’altra società avrebbero dovuto pagare circa 5 milioni di euro. «Sulla clausola sono state scritte tante storie – precisa però Montella al Corriere Fiorentino . Personalmente la rifarei, perché con i dirigenti avevamo un gentlemen agreement che per me vale più di tante firme: c’era un patto per non farla rispettare qualora avessi voluto cambiare squadra, ma quell’accordo non è mai stato rispettato. Eppure un dirigente già prima dell’estate mi aveva confermato che se avessi voluto mi sarei potuto ritenere libero». Il tecnico blucerchiato, mesi dopo, sente di avere ancora ragione riguardo a quell’accordo… «È stato un contratto scritto male, riguardandolo bene non prevedeva nessun pagamento in caso di esonero, tanto che anche gli organi federali hanno confermato lo scioglimento del rapporto a tutti gli effetti»

«I DELLA VALLE MI RIMBALZANO» – L’accordo con la Sampdoria è arrivato solo dopo l’addio alla Fiorentina, non prima come qualcuno ventilava… «Con la Sampdoria l’accordo è successivo, lì a Firenze questa storia ve l’hanno saputa raccontare – conferma Montella – . Andrea Della Valle? Ci siamo rivisti a settembre per la partita dell’Italia al Franchi, ho provato a chiamarlo tante volte ma sono sempre stato rimbalzato. Alla fine ho smesso, ma la voglia di chiarire resta ancora». Dopo l’eliminazione dall’Europa League Montella disse che a quella squadra mancava mentalità europea: lo rifarebbe? «Non c’era strategia comunicativa in quelle parole, anche perché in quel momento non c’era nessuno per poterla fare. Dopo la sconfitta in Europa dovevo scegliere: salvare me stesso o la squadra. Ho scelto la seconda perché un allenatore talvolta deve diventare un capro espiatorio, la squadra infatti da lì ha reagito e vinto cinque partite in fila. Da parte mia ho sempre dato e preteso chiarezza, in quel momento pensavo che avessimo fatto più di quello che si poteva fare e ritenevo il nostro ciclo finito».

«BORJA? MAI SENTITO» – Borja Valero dice che la Fiorentina di oggi, con Paulo Sousa in panchina, ha più mentalità vincente. Montella non se la lascia raccontare però… «Borja è uno dei pochi che non ho sentito in questi mesi, ognuno tira l’acqua al suo mulino anche se ricordo che quando arrivai fu tra i primi a dire di essere felice. Nel frattempo però noto che sta portando avanti i miei consigli sulla dieta: è sempre più magro. Sulla storia della mentalità comunque può essere vero, una squadra più lavora insieme più migliora». Il tecnico blucerchiato rivendica la sue scelte viola, poi chiosa sul futuro: «Massimo Ferrero è l’opposto dei Della Valle, bisognerebbe si fondessero insieme. L’anno prossimo però resto a Genova, ho un contratto. Ma senza clausola». Forse è meglio così. 

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