2014

Fiorentina, Rossi: «Ho visto gente piangere»

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L’attaccante viola si racconta in una sorta di libro autobiografico

Anche Giuseppe Rossi si racconta in un libro, “A modo mio (My Way)”: una raccolta degli ultimi anni travagliati di carriera dell’attaccante italo-americano della Fiorentina, ma non solo… Al suo interno Rossi regala anche degli aneddoti simpatici e qualche massima di vita che, a forza, ha dovuto imparare. Il libro sarà presentato oggi da Rossi nel corso di un incontro con un suo fan club di New York a Firenze, nel mentre La Gazzetta dello Sport ha voluto regalare qualche anticipazione. 

AFORISMI ROSSIANI – Così Rossi in alcuni estratti del suo libro… Si parte dalla fine, maggio, finale di Coppa Italia: «Ricordo la serata della finale di Coppa Italia, a Roma contro il Napoli. Io aspettavo e lottavo per giocare almeno uno scampolo di partita e coltivare il mio sogno di andare al Mondiale, ma fuori c’era l’inferno». Parlando di bei momenti invece: «Ho segnato un gol al Real Madrid superando Cannavaro, i miei genitori erano in tribuna fra i tifosi del Madrid… Mia madre sembrava quasi impazzita. Forse soltanto chi ha vissuto una vita come la sua può capire: si è fatta largo in un paese straniero, ha tirato su un figlio che è diventato calciatore e si è affermato». Ma quello non è l’unico bel ricordo di Rossi.

UN ANNO FA – Un anno fa Rossi abbatteva la Juve, ad oggi rimane una delle sue migliori partite in assoluto: «Era una partita sentitissima, e dopo il primo tempo, in cui eravamo andati sotto di due gol, era diventata un’impresa quasi disperata, ma alla fine si è tramutata in una specie di apoteosi… Quando sono entrato in campo mi sono sentito invadere da un’onda di calore, ma anche da un po’ di nervosismo. Spesso succede che tu ti senta sulla cresta dell’onda, e che l’onda ti butti giù. Nel primo tempo siamo affogati. Non saprei spiegare come e quando è scattato qualcosa, ma so che nel secondo tempo il nostro atteggiamento è stato diverso. Ero più stanco per l’emozione che per la partita appena giocata. Ho visto gente di quaranta o cinquant’anni che piangeva e l’emozione è stata incredibile». Era il 20 ottobre 2013, sono passati circa tredici mesi da allora e tutti sperano che Rossi torni a regalare certe emozioni. 

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