2016

Fiorentina, Rodriguez: «Scudetto sogno concreto»

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Continua: «Il gioco di Montella, la grinta di Sousa»

Prima parte di stagione da incorniciare per la Fiorentina di Paulo Sousa, tranne che per la prematura eliminazione in Coppa Italia per mano del Carpi. Uno dei leader della formazione viola è Gonzalo Rodriguez, intervistato da Sport Mediaset: «La Juve con il Napoli è la squadra più forte, ma quest’anno lo siamo anche noi e il sogno di vincere è concreto. Dybala? Può diventare un fuoriclasse, ma non Messi”. A vita a Firenze? “Sono legatissimo a squadra e città, ma la gente sa quanto sia tifoso del San Lorenzo e che un giorno mi piacerebbe tornare. Miracolo Fiorentina? Un miracolo nato il primo giorno di ritiro: ho visto subito la voglia di fare bene e di lottare per qualcosa di importante che aveva questa squadra. Poi, la prima partita vinta contro il Milan ci ha fatto prendere coscienza del fatto che eravamo forti».

TRA MONTELLA E SOUSA «Di Montella in questa Fiorentina è rimasto lo stile di gioco: lui quando è arrivato è partito da zero. Sousa ha continuato con quell’idea e ci ha messo un po’ più di grinta, specialmente nel modo di difendere. Ma a Montella sono affezionato: ho sempre avuto un buon rapporto con lui, mi ha aiutato tantissimo e fatto sempre giocare. Il suo addio mi è dispiaciuto, ma il calcio è così: allenatori e giocatori passano. Non so se quel ciclo fosse arrivato al termine, ma il 3° anno per un allenatore è sempre difficile: non abbiamo vinto nulla, che è quello che volevamo fare, e si è deciso così. Ci siamo sentiti recentemente, gli ho fatto gli auguri per la sua nuova esperienza. Calcio italiano? In Spagna c’è più velocità, qui più tattica. Forse per il mio ruolo è più facile, mentre per un attaccante meno, perché le squadre si chiudono, gli spazi sono pochi e si difende meglio. I migliori attaccanti? Higuain è fortissimo, ma anche l’attacco della Roma. I difensori? Dico Chiellini, ma anche qui è difficile scegliere: ce ne sono tanti, anche alla Fiorentina».

LA FASCIA E’ UN ORGOGLIO«Sono contento di aver prolungato fino al 2017, è la dimostrazione della fiducia della società e per me vale come un premio. Portare la fascia è un orgoglio e una responsabilità, ma per me è un dettaglio: l’importante è aiutare la squadra. Da noi ci sono 4-5 giocatori che, pur non portando la fascia, sono dei leader fondamentali per lo spogliatoio. Rivali di Serie A? Non meritavamo di perdere con Napoli, Juventus e Roma, perché avevamo giocato bene. Forse rispetto a loro ci manca di chiudere le partite, abbiamo la tendenza a offendere sempre, è il nostro modo di giocare. Nella partita contro l’Inter, invece, abbiamo acquisito la consapevolezza di poter lottare fino alla fine. I nerazzurri sono in testa con merito: danno l’impressione di saper fare quello che devono ed è anche merito dell’allenatore. Poi c’è la Juve: non è mai stata fuori dai giochi perché è una squadra abituata a lottare. Assieme al Napoli è la squadra più forte. Dybala? Può diventare un fuoriclasse, ma non Messi».

VINCERE? SOGNO CONCRETO«Concentrarci più sulla qualificazione in Champions che sulla conquista del campionato? E’ ancora presto per fissare degli obiettivi, dobbiamo ragionare partita dopo partita. In passato siamo stati vicini a vincere qualcosa: sappiamo che dobbiamo lavorare e per questo dobbiamo fare un passo alla volta. Questo l’anno giusto? Sono tutti giusti per vincere, certo quest’anno siamo forti e il sogno è concreto. Finire la carriera a Firenze? Sono legatissimo a questa squadra e a questa città e nel calcio non si sa mai, ma la gente sa quanto sia tifoso del San Lorenzo e che un giorno mi piacerebbe tornare».

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