2012

Fiorentina, Pradè: “Abbiamo costruito un buon progetto, sul mercato…”

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FIORENTINA PRADÈ MONTELLA ROMA ROSSI RAMIREZ PAZZINI – I colleghi del quotidiano La Repubblica ha realizzato un’interessante intervista con Daniele Pradè. Il direttore sportivo della Fiorentina ha spiegato nei dettagli i segreti del piccolo miracolo viola, con la squadra tornata a volare nonostante la netta rivoluzione tecnica avvenuta in estate: “Siamo partiti prendendo calciatori che conoscevamo bene: ragazzi come Pizarro, Aquilani, Borja Valero. Se crei la base giusta poi costruire è più facile. Prendete Lupatelli. In tanti avevano ironizzato quando annunciammo il suo arrivo. Invece lui è un giocatore fondamentale per gli equilibri dello spogliatoio. E poi gli altri: un leader silenzioso come Roncaglia, uno che conosceva già la situazione come Pasqual. E poi Toni, insomma: chi gioca nella Fiorentina deve meritare la maglia anche come uomo. Il ritrovato amore della città per la squadra? Era quello che volevamo. E i momenti decisivi sono stati due. Il primo: quando Andrea Della Valle in ritiro ha detto che Jojo era incedibile, perché la gente ha capito che la famiglia era ben presente e con grandi ambizioni. Poi direi che tutti hanno percepito la nostra volontà di essere trasparenti, sinceri e onesti con i tifosi. Così è nato il feeling, quello che giorno dopo giorno è cresciuto grazie al bel gioco. Come ha fatto Montella a dare subito gioco alla squadra? Perché abbiamo scelto, insieme a lui, gli uomini adatti alle sue idee. Puoi inventarti tutti gli schemi che vuoi ma devi avere i calciatori giusti. Ora si parla tanto delle palle inattive, ma se non ci fossero gli uomini capaci di battere le punizioni e gli angoli come si deve sarebbero poco utili. Così come servono i saltatori. Il giocatore che mi ha sorpreso di più? Jovetic mi ha lasciato a bocca aperta. Sapevo che era un top player, ma non immaginavo fosse così forte. E poi Ljajic, un ragazzo che all’inizio, visto quello che era successo, sembrava fuori da ogni programma. Invece il suo comportamento è stata eccezionale: ha voluto parlare con noi da persona adulta che aveva voglia di dimostrare di aver capito. Il ritorno a Roma da avversario? Non potrò mai dimenticare gli undici anni vissuti nella Roma e il rapporto con i tifosi, la famiglia Sensi e i calciatori. Ma adesso vivo una sfida nuova che sento sulla pelle. Sicuramente sabato sera mi emozionerò. Sono stato io ad andare via da lì. Ho fatto le mie scelte: un anno a Londra, a studiare, finché non mi hanno chiamato i Della Valle. Giuseppe Rossi? Giuseppe è fortissimo ma certi parametri economici non sono alla nostra portata. Ramirez? È tornato extracomunitario. E comunque ora non ci serve un giocatore con le sue caratteristiche. Magari un domani. Pazzini? Credo che stia bene dove sta, ma non si sa mai. Con la buona volontà tutto si può fare. Giampaolo è un gran giocatore.

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