Conference League

Olympiacos Fiorentina, Mutu: «La Viola ha la GRINTA di ITALIANO. Lui ha la PASSIONE di chi vuole arrivare e sa farsi ascoltare dai suoi giocatori. Vi dico chi sarà a decidere LA FINALE»

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Le parole di Adrian Mutu, ex calciatore della Fiorentina, in vista della finale di Conference League dei viola contro l’Olympiacos

Giocatore talentuoso, a Firenze Adrian Mutu ha regalato la sua classe. Nel Verona ha avuto come compagno Vincenzo Italiano. Ecco estratti della sua intervista a La Gazzetta dello Sport alla vigilia di Olympiacos-Fiorentina.

SEGUE LA FIORENTINA – «Come no, molte volte. Ha una caratteristica: la grinta del suo allenatore. Oltre a una cifra di gioco importante».

VINCENZO ITALIANO – «Vedeva il gioco, sembrava un tecnico in azione. Lui e Colucci si capiva che avrebbero allenato. Vincenzo assorbiva, studiava, capiva al volo. E, ripeto, aveva grinta, la passione di chi ce la vuole fare. E questo nel calcio conta sempre un bel po’, quasi tutto. Se vuoi arrivare ti comporti di conseguenza»

COS’É UNA FINALE – «È quella cosa in cui non serve altro che vincere. Niente svolazzi, niente panico, niente cose ricercate. Il cinismo, in certi casi, è tutto. Non serve dare spettacolo. Anche brutti ma vincenti: serve equilibrio, gol e pazienza. Il resto, compresa la motivazione, c’è: devo fare i complimenti a Vincenzo perché si vede che ha saputo farsi ascoltare dai suoi ragazzi».

IL GIOCATORE SU CUI PUNTARE – «Aspetti: tramite questa nostra chiacchierata mi faccia mandare un “in bocca al lupo” a tutto il popolo viola. È nel mio cuore. Io punto da sempre, e non solo negli ultimi tempi, su Bonaventura: dà equilibri, gol, spinta, gioco. E poi mi piace Sottil, un po’ discontinuo ma so che si è fatto male. Questa squadra mi pare comunque molto matura, sono crescite che arrivano negli anni. Crescite decisive, spero».

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