2009
Fiorentina, Mihajlovic: “Oggi bravi e concentrati. Io conto su Mutu”
Con il 2-0 contro il Bari la Fiorentina è uscita dal proprio purgatorio e torna alla vittoria casalinga dopo l’unico altro successo annuale contro il Parma. Seconda vittoria ‘viola’ quindi per Sinisa Mihajlovic, che oggi può essere soddisfatto per il carattere della sua squadra, anche se quel gol preso nel finale aveva messo i brividi ai tifosi del Franchi. Queste le considerazioni del tecnico serbo a fine gara ai microfoni di Sky Sport: “Eravamo consapevoli che perdendo oggi ci mettevamo in una brutta posizione, ma abbiamo vinto e non è così. Siamo stati bravi, concentrati, aggressivi contro una squadra forte come il Bari che ha chiuso tutti gli spazi, ma anche noi e siamo ripartiti bene. Spazio in questa Fiorentina per Mutu? Per Mutu ci sarà sempre spazio nella mia Fiorentina, è un giocatore importante, non vedo l’ora che torna a disposizione. Sicuramente era arrabbiato visti i dieci mesi fuori, era l’ultima uscita, da domani torna a disposizione. Nè io nè i giocatori abbandoneremo mai Mutu, lo vorremmo sempre in squadra quando sta bene, poi vediamo cosa decide la società . Io faccio l’allenatore, non il presidente: per me Mutu è un giocatore importantissimo, io non lo abbandono, non lo abbandonerà la squadra, penso nemmeno la società . A Mutu voglio bene e spero torni il prima possibile a giocare. Dove abbiamo vinto la partita oggi? Abbiamo preparato la partita nei minimi dettagli come in passato, soltanto che i ragazzi oggi sono stati concentrati ed applicati al massimo, poi alla fine è uscito il cuore. Questa partita non si poteva sbagliare. Ho capito che potevamo vincere quando i tifosi in curva ci davano fiducia e serenità incitandoci. Montolivo? E’ un giocatore di grande calibro, è il nostro capitano. Sapendo che il mio capitano gioca con una gamba e soffre su ogni pallone, io come compagno cerco di fare dieci volte di più. Non siamo mai andati in difficoltà tatticamente, abbiamo avuto episodi contro, ma per uscire da queste situazioni bisogna essere prima uomini e poi giocatori”.