2012

Fiorentina, Migliaccio: “Avevo detto sì all’Atalanta…”

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FIORENTINA ATALANTA MIGLIACCIO – Non sarà una sfida qualunque quella che disputerà Giulio Migliaccio contro l’Atalanta. Il centrocampista della Fiorentina, infatti, ne ha parlato a L’Eco di Bergamo, dove ha analizzato il momento delle due squadre rivelazione del campionato e rivelato un retroscena di mercato.

Migliaccio, la Fiorentina viene da quattro vittorie consecutive, l’Atalanta da tre battendo Napoli e Inter. Chi sta meglio?

«Si affrontano le due squadre più in forma del campionato, perciò sono sicuro che sarà una bellissima partita. E sarà anche la sfida tra le due sorprese».

Chi la spunterà?

«Che vinca il migliore, e speriamo di essere noi. Ci teniamo a dare seguito al filotto».

Ci spiega il segreto di questa Fiorentina?

«Una grande società alle spalle, un allenatore con le idee chiare, un buon organico. Abbiamo dimostrato di essere una gran bella squadra, grazie al lavoro di tutte le componenti. Stiamo vincendo e convincendo. E riusciamo anche a giocare un bel calci».

Però se siete così in alto è anche perché avete la miglior difesa…

«Abbiamo trovato un certo equilibrio e dietro abbiamo grandi difensori. Poi il mister vuole che tutti diano una mano alla fase difensiva e la qualità dei singoli fa il resto».

Questo Montella si sta rivelando un fuoriclasse anche in panchina…

«Si vede che ha giocato ad alti livelli. Ma al di là delle sue abilità tecnico-tattiche, la cosa che mi ha stupito di più è stato il suo modo di porsi, di allenarci».

Racconti, racconti.

«Non ha mai bisogno di alzare la voce, ti trasmette sempre serenità ed è uno con una grande personalità. Il carattere è la sua forza: sa gestire vittorie e sconfitte nel migliore dei modi, riesce a far sentire tutti importanti, da quello che gioca sempre a quello che gioca poco. E i suoi allenamenti sono innovativi: lavora sempre con la palla, le sedute magari non sono molto lunghe ma sempre molto intense, e coinvolge tutta la rosa. Non mi ricordo un allenamento noioso, ci divertiamo allenandoci».

Con Jovetic in dubbio, chi c’è da temere?

«Lavoriamo molto come squadra. Poi io ho un debole per Pizarro, perché riesce a spostare gli equilibri e a darci sempre gioco».

E l’Atalanta?

«L’ho detto: è una sorpresa. Si sta confermando l’Atalanta dell’anno scorso. E riconfermarsi è sempre difficile. Inoltre anche a Bergamo, come a Firenze, c’è alle spalle una società forte, una piazza che trasmette tanto entusiasmo, un allenatore bravo, che conosco bene, e un bel gruppo».

D’accordo, ma per la partita chi teme in particolare?

«Dico i due davanti: Moralez e Denis. Ma attenzione anche a Bonaventura e Cigarini».

La classifica ora dice che la Fiorentina è quarta e l’Atalanta è sesta, però nessuno si sbilancia: la parola Europa sembra tabù.

«Sognare non costa nulla, specialmente per i tifosi. Ma noi giocatori saremmo ingenui a fissare un obiettivo quando ci sono ancora 26 partite da giocare. Noi sappiamo di essere una squadra importante, che la città ha ritrovato un entusiasmo pazzesco e che qui c’è tutto per fare bene. Ma ora dobbiamo solo continuare a pedalare. Poi quando magari saremo a dieci giornate dalla fine potremo fare un bilancio o porci degli obiettivi».

Magari le è più facile sbilanciarsi sull’Atalanta?

«Di sicuro mi farebbe piacere ritrovare Fiorentina e Atalanta nelle parti alte della classifica anche alla fine. Io penso che l’Atalanta non avrà problemi a salvarsi, e che lo farà in maniera tranquilla».

Torniamo indietro di sei anni, all’11 novembre 2006, Fiorentina-Atalanta 3-1. Si ricorda cosa è successo?

«Certamente, ho fatto gol. Ma vi confesso che io mi ricordo non solo tutte le partite giocate con la maglia dell’Atalanta, ma anche tutti gli allenamenti, tutti i giorni passati a Bergamo. Da voi sono stato veramente bene e non cancellerei nulla di quei due anni e mezzo. A Bergamo ho conosciuto gente straordinaria, è nata la mia prima figlia, ho esordito in A, ho vinto un campionato di B. Mi ricordo tutto e ogni volta che parlo di Bergamo mi brillano gli occhi».

L’estate scorsa il suo nome è stato a lungo accostato all’Atalanta. Ma c’è stato qualcosa di concreto?

«Mi ha fatto piacere l’attenzione che mi hanno rivolto la proprietà, l’allenatore. Io avevo manifestato la volontà di lasciare Palermo e avevo dato la mia disponibilità anche all’Atalanta, soprattutto all’Atalanta. Ma non si è più fatto niente, a Bergamo hanno fatto altre scelte e io ringrazio la Fiorentina e Montella che all’ultimo giorno di mercato hanno puntato su di me. Io ora posso solo cercare di dare sempre il massimo per ripagare questa fiducia».

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