Coppa Italia

Fiorentina Juve, Allegri si aggrappa al caro e vecchio Fattore C

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L’andata della semifinale di Coppa Italia Fiorentina Juve ha sorriso ai bianconeri grazie a un colpo di fortuna in pieno recupero

Fiorentina Juve ha chiuso la due giorni di Coppa Italia rimanendo sulla falsa riga di quanto emerso nella sfida tra Milan e Inter di ventiquattro ore prima. Noia, no, non ho detto gioia ma noia noia noia.

Scomodiamo i versi dell’indimenticato Califfo Franco Califano per descrivere quel che la settimana ci ha regalato. Ben poco, s’intende, sul piano dello spettacolo con l’unica rete arrivata proprio negli istanti finali e nel modo più goffo e imprevedibile possibile.

Troppo poco per una competizione che continua a non entusiasmare, rivelandosi inutile ingombro per i club e deludente passatempo per i tifosi. Primi fra tutti quelli gigliati che attendevano al varco l’odiato e freschissimo ex Dusan Vlahovic. Il serbo ha sciupato l’unica palla gol costruita dalla Juve, calibrando male il lob su Terracciano, e per il resto ha più che altro incassato le bordate di fischi del Franchi e il ringhio costante di Igor in marcatura.

Così il buon Max Allegri ha rispolverato l’essenza più cinica del suo “corto muso”, affidandosi al caro e vecchio Fattore C. E no, la lettera “C” non sta per “Coppa” e tanto meno per “Cuadrado”, autore della giocata decisiva nella carambola iellatissima sul corpo di Venuti.

Il primo round finisce dunque nelle mani di una Vecchia Signora imbolsita, praticamente mai pericolosa e sostanzialmente dominata dalla Viola durante l’intero arco del match. Non che i ragazzi di Italiano abbiano costruito chissà quali occasioni, sia chiaro, ma il predominio territoriale e i freddi numeri avrebbero dovuto garantire ben più del risultato maturato in pieno recupero. Nel ritorno di aprile all’Allianz Stadium, Milenkovic e compagni avranno bisogno di una mezza impresa e magari di un cornetto da portare nel taschino.

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