2019

Fiorentina, i 5 momenti più significativi della gestione Della Valle – VIDEO

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Commisso rileva la Fiorentina e subentra alla proprietà Della Valle. Ripercorriamo i momenti più importanti sotto la loro gestione

Un (italo) americano a Firenze. Rocco Commisso è il nuovo proprietario della Fiorentina, club che ha rilevato per 170 milioni dai Della Valle. Si chiude così un’era storica sotto la guida dei due imprenditori, iniziata nell’ormai lontanissimo 2002. Alti e bassi, come in tutte le storie che si rispettino, con picchi di notorietà non indifferenti. Rinfreschiamoci la memoria sui cinque momenti migliori della gestione Della Valle.

Presero la società in piena crisi: la Fiorentina non esisteva più, si chiamava Florentia e si apprestava a giocare il campionato di Serie C2. Dopo la promozione d’ufficio in C1 i Della Valle decisero di sborsare subito una cifra importante per accaparrarsi nuovamente dello storico nome e degli storici colori. Sarà il preludio a una promozione d’ufficio in Serie B e poi, sotto la guida di Emiliano Mondonico, il definitivo salto nel massimo campionato. Da lì, la viola non si schioderà più.

Per la prima vera soddisfazione bisogna aspettare il 2008. Alla guida della squadra c’è Cesare Prandelli, e alla fine del campionato la Fiorentina si qualificherà per la Champions League. Merito del successo all’ultima giornata all’Olimpico di Torino contro i granata. Il mattatore della gara? Niente di meno che Pablo Daniel Osvaldo, che realizza la marcatura decisiva con una rovesciata d’autore.

Tra i momenti principali della Viola negli ultimi anni è impossibile non citare, per l’appunto, la stagione 2009/10 in cui partecipò nella competizione europea per eccellenza. Sporting Lisbona eliminato ai preliminari, poi via a un girone con Lione, Liverpool e Debreceni. Proprio coi Reds una delle partite più memorabili della storia recente, vinta grazie a una doppietta di Jovetic. Col successo finale coi francesi, la squadra di Prandelli riesce a staccare il pass per gli ottavi di finale. Un risultato quasi storico. Ad estromettere il club dalla Champions sarà il Bayern Monaco, futuro finalista, che passa con appena un gol di differenza e con tantissime polemiche generate dall’arbitraggio. Sono gli anni in cui Adrian Mutu e il talentuoso serbo dominano la scena.

La rivalità tra Fiorentina e Juventus è cosa ben nota. Tanti i dissidi che hanno riguardo le due squadre, che nel corso degli anni non hanno fatto altro che accrescere il proprio antagonismo. Il 20 ottobre del 2013 i bianconeri sono ospiti al Franchi, per una classica giornata autunnale. Ma quando i due club sono di fronte, di classico non c’è proprio niente. Tevez e Pogba fanno andare la Juve a riposo con due reti di vantaggio. Nessuno, in quel preciso momento, si sarebbe potuto aspettare quello che sarebbe accaduto. Pepito Rossi sale in cattedra, realizza una tripletta e, con l’aiuto di Joaquin che segna la quarta marcatura, mette k.o. i ragazzi di Conte. È il tripudio fiorentino.

L’ultimo episodio veramente significativo è, sicuramente, il più triste. Sono anni in cui il calcio è avaro di bandiere, e difficilmente i calciatori si legano in maniera forte ai club. Per molti è così, ma non per Davide Astori, che si guadagna lo status di capitano della squadra. Fino a quel maledetto giorno di marzo dello scorso anno, in cui il difensore perde tragicamente la vita. È uno snodo importante, che manda giustamente il lutto l’intero mondo del calcio.

La storia recente ci racconta di una Fiorentina in enorme difficoltà in campionato, in grado di raggiungere la salvezza solo all’ultima giornata. Adesso, una nuova era è pronta a cominciare. È quella di Commisso, che subentra ai Della Valle. A cui, nonostante alti e bassi, non si può far altro che ringraziare.

 

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