Polveri bagnate. A intermittenza, magari, perchè otto reti alla fine sono arrivate e, considerando che il secondo marcatore del campionato made in viola è Mario Alberto Santana con quattro, è oro che cola. Però gli score di Alberto Gilardino, negli anni che furono e nel palmares che è, imporrebbe un ruolino di marcia ben diverso.
Soprattutto perchè questa era per lui una stagione importante e che, invece, sta vivendo tra troppi alti e bassi. Qualche rete, già , ma con moderazione, e soprattutto tanti errori. Prima perchè poco assistito, e lì la giustificazione c’è tutta e per questo i voti e le pagelle l’han sempre compreso e supportato. Ora, però, con il rientrante Adrian Mutu, uomo da assist al bacio e palle con scritto Ã?«spingimiÃ?» che arrivano a spron battuto, gli erroracci si spiegano peggio. L’attenuante del tour de force al quale un mercato povero di rinforzi lo costringe, è valida,ma da uno come lui, che ha pure perso la Nazionale superato da Pazzini, Matri e Borriello, non ci si aspettano sbagli simili davanti a Julio Cesar.
Occasioni ghiotte, ma sfruttate con troppa lentezza, con controlli di palla precari e, dinanzi a due come Ranocchia e Cordoba, servirebbe ben più rapidità  e freddezza. Glielo si legge in faccia, all’Alberto di Biella, che è stanco morto. Avrebbe bisogno di un ricambio e la mancanza di un uomo in panchina pronto a farlo rifiatare gli toglie lucidità  e lo porta a stoppare male i palloni, a tagliare coi tempi errati negli spazi, a non farsi trovare al posto giusto nel momento giusto. Come sa fare, perchè bomber si nasce e non si perdono certo simili istinti. Tre gare in una settimana, la prossima con la Sampdoria, non aiutano certo il povero Gilardino, stretto nelle morse dei difensori avversari e di una fatica che sino a giugno non vedrà  fine.

Fonte | di Marco Conterio per “Leggo”