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Fiorentina, Freitas: «Ecco l’aspetto che più mi impressiona. Addio Biraghi? Mi spiace per questo motivo»
L’ex ds della Fiorentina è intervenuto per parlare di vari aspetti riguardo il mondo viola. Ecco le sue parole
Carlos Freitas, ex direttore sportivo della Fiorentina, ha parlato a RadioFirenzeViola durante “Garrisca al Vento” per affrontare diversi temi tra cui lo stato di forma del club e dell’addio di Biraghi.
FIORENTINA – «La Fiorentina può lottare con le grandi. Quest’anno ho visto una squadra che piace a tutti, che cerca sempre di fare più gol possibili. Sta entusiasmando tutti, e merita tutto questo»
ASPETTO CHE IMPRESSIONA MAGGIORMENTE – «La squadra, si vede l’impronta di Palladino che è riuscito in poco tempo a imporre il suo modo di giocare. Poi è normale che l’arrivo di Kean ha offerto alla Fiorentina un attaccante che favorisce un buon apporto in zona gol. Poi c’è De Gea che ha dato sicurezza. Anche Gudmundsson quando sarà al 100% sarà un giocatore importante. Infine aver giovani come Comuzzo, la crescita di Ranieri, sono tutti dati interessanti che danno alla Fiorentina un’ossatura importante che dà stabilità»
PALLADINO – «È difficile fare così bene in poco tempo in Serie A. A livello tattico il calcio italiano è il numero uno al mondo. C’è una particolarità di questa squadra: riesce a essere tecnica, ad avere intensità e verticalizzazione e questo le fa ottenere risultati. La Fiorentina è questo, Palladino cerca di non essere noioso, vuole sempre un gol in più. A Firenze non basta vincere, si deve anche giocare bene»
BIRAGHI – «Mi dispiace il modo in cui lascerà Firenze a causa della dichiarazioni del suo procuratore. Quando si farà il bilancio del suo passaggio a Firenze però bisognerà dire che è stato un uomo all’altezza della piazza. È stato un signore in campo e fuori dal campo. In questi casi quando un calciatore non gioca è difficile anche accettare le scelte dell’allenatore. Mi dispiace che finisca così, lui meritava di andarsene nel migliore dei modi»
PASSATO IN VIOLA – «Dopo tutte le mie esperienze all’estero devo dire che Firenze e l’Italia sono la mia seconda città e il mio secondo paese. Io ho avuto l’opportunità di lavorarci quando c’erano giocatori forti che giocavano in realtà come Firenze invece che nelle big. Sicuramente avrò fatto degli errori, però quando vedo che sono esplosi giocatori come Chiesa, Vlahovic, Milenkovic, Veretout, anche lo stesso Biraghi, credo che tante cose buone siano state fatte. Auguro il meglio alla società e alla squadra perché la Fiorentina mi è rimasta nella pelle”»