2013

Fiorentina e fase 2: con Gomez il piano rimonta

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Analisi del momento vissuto dagli uomini di Montelle

SERIE A FIORENTINA – Campionato a due velocità? O meglio: Roma, Napoli e Juventus a parte e poi tutte le altre? Non raccontatelo ad Inter e Fiorentina. Le compagini guidate rispettivamente da Walter Mazzarri e Vincenzo Montella giocano ad oggi il ruolo di outsider ma covano l’obiettivo di ridurre il gap dalle prime tre forze della Serie A e rivestire i panni delle protagoniste.

IL VALORE TECNICO DELLA FIORENTINA – Altissimo. Il parere personale è stato sin dall’inizio quello per cui l’organico viola fosse all’altezza delle possibilità di Juventus e Napoli, poi a scalare tutte le altre: è arrivata la Roma a sparigliare le carte, come un ciclone ed in quanto tale decisamente inatteso ad alterare gli equilibri ipotizzabili a bocce ferme. Ma il pronostico iniziale, fattore visibile anche ora al netto di una Roma ancora tutta da decifrare, non era poi così sbagliato: la Fiorentina ha raccolto meno rispetto a quanto avrebbe meritato sul piano delle prestazioni, un po’ come accadde in avvio della scorsa stagione, salvo poi recuperare terreno in corso d’opera. La rosa è di primissimo livello: si parlerà in seguito dei limiti, ma il centrocampo a disposizione di Montella è vantabile da poche realtà europee sia sotto il profilo tecnico (Borja Valero, Pizarro, Aquilani) che di esplosività e dinamismo (Cuadrado). E quest’anno le alternative non sono da meno.

FATTORE GOMEZ – La Fiorentina si è dimostrata altamente competitiva nella produzione e seguente finalizzazione di gioco pur di fatto priva dell’acquisto più costoso dell’era Della Valle: viene da leccarsi i baffi dunque pensando a tale squadra con una bocca da fuoco in più del calibro di Mario Gomez. Detto del centrocampo – e con un Rossi capocannoniere, decisamente più che ritrovato – viene da domandarsi quante squadre del panorama italiano possano vantare una coppia gol di così evidente spessore. Bene ha fatto dunque il presidente Andrea Della Valle, a margine della discussa sconfitta casalinga subita dal Napoli, a prendersi la scena per gridare alla piazza le ambizioni di una Fiorentina mai così forte: una mossa per tranquillizzare i suoi tifosi e allo stesso tempo per specificare alle concorrenti che ben farebbero a non eludere la sua creatura dalla contesa per i primissimi posti.

IL LIMITE – Innanzitutto risulta opportuno fare il punto della stagione: con i due 3-0 casalinghi inflitti a Pacos Ferreira e Pandurii ed il colpo esterno sul Dnipro la Fiorentina ha di fatto ipotecato il passaggio ai sedicesimi di finale dell’attuale edizione dell’Europa League e – alla luce dei risultati ottenuti da buona parte delle italiane nelle recenti annate – risulta una circostanza da lodare. La classifica della Serie A racconta di un divario colmabile: il ritmo impresso da Roma, Napoli e Juventus è forsennato ma la Fiorentina con Gomez ha le carte in regola per rifarsi sotto. Il limite, si diceva: senza dubbio la fase difensiva. Lo spiegano innanzitutto i numeri: nel confronto con le tre capofila le tredici reti subite stonano rispetto alle due della Roma, alle otto del Napoli ed alle dieci di una Juve che però nelle ultime partite ha dimostrato in tal senso di poter tornare sulla retta via. Non solo i numeri ma l’organico: alla Fiorentina manca un difensore centrale veloce da affiancare a Rodriguez e Savic – simili per peculiarità – ed un portiere più affidabile di Neto. Pedine che sarebbero potute approdare con investimenti mirati e non giocoforza figlie di spese folli. Ora la fase 2 della stagione viola: scommettiamo un caffè che al giro di boa la Fiorentina sarà più vicino alle prime? 

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