2009

Fiorentina, Corvino: “Rispettiamo e aspetteremo Montolivo, ma…”

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Il d.s. della Fiorentina, Pantaleo Corvino, intervenuto ai microfoni di Sky Sport 24, ha approfondito la situazione riguardante il rinnovo di Riccardo Montolivo, che da ieri sembra aver subìto uno stop improvviso, come asserito dal suo agente: “Quello che ha detto il suo procuratore non vorrei commentarlo, è bene che lo rispetti. Io ieri ho fatto riferimento ad un quasi accordo che c’era nei tempi e nelle condizioni con Riccardo, abbiamo condiviso una loro richiesta di cinque anni e una loro proposta economica che distanziava di pochissimo. Ogni decisione e considerazione fatta dagli altri va rispettata. Fretta? Abbimoa dimostrato, parlandone ad aprile-maggio, che per noi è importante perchè ci abbiamo puntato sin da quando era ragazzo, si è rivelato un giocatore importante, e per questo quando ci hanno fatto una proposta quinquennale l’abbiamo condivisa a pieno, poi come in tutte le trattative c’è qualcosa da limare, ma era talmente esigua la distanza che pensavamo di poter concludere dopo il Mondiale. Ora prendiamo atto di quel che è stato detto dall’agente che è una posizione nuova in merito alla situazione. Infastidito dall’arrivo di D’Agostino? Penso sia una lettura sbagliata da tutti. La Fiorentina ogni anno vuole crescere dove possibile. L’acquisto di D’Agostino va letto come un rinforzo di un reparto dove avevamo un solo giocatore di qualità , dove gli altri sono di quantità . Abbiamo cercato altri giocatori di qualità , approfittando di una situazione economica importante per prendere D’Agostino, siamo stati rimproverati spesso per non avere alternative importante, ora che iniziamo a farlo veniamo criticati per questo. Non penso sia una lettura giusta…Cosa fare per accordarsi con Montolivo? Io posso parlare solo per conto della Fiorentina, ripetendo che avevamo un accordo per aprile-maggio, mancava pochissimo per le condizioni economiche e credo che il club ha fatto quello che doveva fare. Ripeto, tutte le altre considerazioni le rispetto, e non è giusto che le giudichi così apertamente”.

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