2012

Fiorentina, Corvino: ?Era quasi fatta per Vidal. Zeman e Prandelli..?

Pubblicato

su

FIORENTINA CORVINO – Dopo la lettera con cui ha ufficializzato il suo addio alla Fiorentina non ha più parlato, ma il silenzio è terminato per Pantaleo Corvino. L’ex direttore sportivo viola, intervistato dalla Gazzetta dello Sport, ha commentato il momento positivo che sta vivendo la squadra, alla quale è inevitabilmente e comprensibilmente restato legato: «Per proprietà e tifosi sono sinceramente felice. Sono arrivati tanti nuovi giocatori, molti anche importanti. Ma sono contento che anche “vecchi” come Jovetic, Ljiaic, Cassani, Olivera, Romulo, Pasqual, Seferovic, stiano dando un contributo importante. E che altri, arrivati negli ultimi mercati, come Behrami, Cerci e Nastasic lo abbiano dato, in maniera sostanziale, a livello economico. Sono stato contento nel vedere la coerenza dei procuratori di Hegazy, Borja Valero, Roncaglia ed El Hamdaoui nel mantenere gli accordi di massima di gennaio. Come è stata una bella soddisfazione lasciare solo 15 calciatori della prima squadra, un bel vantaggio per chi si doveva concentrare, nell’iniziare un nuovo ciclo, sugli acquisti».

Corvino ha poi raccontato del suo tentativo di prendere Berbatov e rivelato un retroscena su Vidal: «Berbatov? Lo presi a Lecce quando aveva 19 anni, al Kalpiski di Sofia trovammo l’accordo. Dopo 2 giorni di visite a Brescia chiese di tutto e di più: l’affare saltò. Su storie così ogni d.s. potrebbe scrivere libri. Un’anticipazione? Vidal con il suo procuratore Felicevich venne a casa mia in via Guerrazzi a Firenze, tre anni fa alle 8 del mattino, per l’accordo. Perché saltò lo troverete nel libro».

«Da fuori vedo un calcio più povero di valori e strutture. Senza obblighi d’investimento nei giovani. E poi la fatica a fare riforme che riguardino la giustizia sportiva, le Leghe e gli extracomunitari», ha aggiunto l’ex dirigente in merito alla possibilità di rientrare nel mondo del calcio;  sul capitolo allenatori e i rapporti controversi che ha avuto con Zeman e Prandelli, Corvino ha, invece, raccontato: «Nel 2004 portai Zeman a Lecce in A dopo che era retrocesso in C1 con l’Avellino e dopo una serie di esoneri. Il suo 4-3-3 nella fase offensiva dovrebbe essere riconosciuto Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. Era l’interpretazione del personaggio che non condividevo, e lui se ne risentiva. Per Prandelli feci una cosa che mi fa ancora male: chiamare Guidolin e dirgli che non sarebbe più venuto. Ma non rinnego niente. Certo uno è più credibile se va via da vincitore. Sarebbe stato giusto non lamentarsi dicendo cose poco simpatiche verso quanto era stato fatto. Poteva evitarsele. Anch’io avrei potuto dire che la Fiorentina cedette potenzialità come Kuzmanovic, Balzaretti, Pazzini, Maggio, Osvaldo, Almiron, Storari: bastava che avessero avuto un po’ più della sua fiducia. Basterebbe ricordare che a metà del quinto anno insieme eravamo in lotta per i quarti di Champions col Bayern, in semifinale di Coppa Italia e in corsa per i primi posti in campionato. Il nostro conto è di gran lunga in attivo. Ma lui è talmente bravo in tutto che oggi meritatamente è il c.t. della Nazionale, però sono certo che se avesse scelto la carriera ecclesiastica sarebbe diventato come minimo cardinale…».

Exit mobile version