Fiorentina, Cecchi Gori: «Vlahovic non è Baggio, ma mai avrei venduto lui e Chiesa» - Calcio News 24
Connettiti con noi

Fiorentina News

Fiorentina, Cecchi Gori: «Vlahovic non è Baggio, ma mai avrei venduto lui e Chiesa»

Avatar di Redazione CalcioNews24

Pubblicato

su

L’ex presidente della Fiorentina Cecchi Gori ha parlato in vista della partita contro la Juventus

Vittorio Cecchi Gori, storico ex presidente della Fiorentina, in una intervista a La Gazzetta dello Sport ha parlato del club viola e del match di Coppa Italia di questa sera contro la Juventus.

AMORE VIOLA«La Fiorentina mi ha regalato anni indimenticabili, il mio cuore è e sarà sempre viola. Trofei? Ne vinsi due da presidente, più una Supercoppa. Andare avanti in questo torneo ora sarebbe molto importante». 

RIVALITA JUVENTUS«Che ricordi che ho… Tutti belli. È una gara speciale, anche se io, contrariamente alla tradizione del tifo, ripetevo sempre che la Fiorentina non dovesse accontentarsi di battere la Juve, ma fosse obbligatorio puntare a vincere lo scudetto! Una volta, l’anno di Edmundo, ci sono andato proprio vicino… E quello resta il mio più grande rimpianto da presidente. La rivalità storica resta, perché loro sono da sempre la squadra da battere e Firenze è una città che si ribella alle ingiustizie. Le ingiustizie nel calcio però non dipendono certo dalla Juventus, tantomeno ora». 

VLAHOVIC«Se hai la fortuna di aver preso dei talenti, di quelli rari che fanno la differenza, non devi venderli. Per quanto tu possa guadagnare nel cederli, resta difficile pensare che riesca a trovarne altri tanto bravi. È un rischio. Se hai gente come Batistuta, Rui Costa, Chiesa o Toldo è giusto provare a tenerli. Io l’ho sempre fatto. È decisiva l’abilità del presidente, ma è molto importante anche la componente di amore, di tifo, che purtroppo tranne poche eccezioni in Italia si sta perdendo. Vlahovic mai l’avrei venduto, avrei tenuto senza dubbio sia lui che Chiesa. Se la Fiorentina li avesse tenuti avrebbe potuto costruirci sopra una squadra veramente forte». 

COME BAGGIO – «Ai tempi dei tempi, quando prendemmo la Fiorentina (suo padre Mario guidò il club dal ’90 al ’93, n.d.r.), Baggio era stato appena ceduto dai Pontello. Lui era proprio legato a Firenze, gli dispiacque andare via. Venne una volta a cena e mi disse: “Come faccio ad andare alla Juventus?”. Ma alla fine se la cavò bene, recuperò il rapporto grazie anche a quella sciarpa viola raccolta la prima volta che tornò al Franchi. Certo, Vlahovic è andato via da pochissimo tempo e questo non aiuta a stemperare gli animi. È stata una questione di soldi, voleva andare in una squadra che gliene dava di più e la Juve che ogni stagione scende in campo per lo scudetto e le coppe europee poteva offrirglieli. Ma ricordiamoci che Vlahovic non è Baggio, è un buon giocatore, ma il suo valore si capirà solo nelle partite più difficili». 

PRONOSTICO – «La squadra viola male non va, finalmente si inizia a vedere qualcosa di buono. Andare avanti in questo torneo ora sarebbe molto importante. Come finisce stasera? La Juve è più forte, ma non c’è una differenza tale da escludere che i pronostici possano essere rovesciati…». 

IL CALCIO DI OGGI«Non ha risolto i problemi che aveva allora, a partire dai diritti televisivi poco sfruttati. E poi c’è una dipendenza esagerata dai campioni e dai loro contratti, dominano gli stipendi, andrebbe modificata qualche regola. Alla fine il calcio si è un po’ rovinato, lo dico da spettatore». 

LOTTA SCUDETTO«Fortunatamente è molto aperto. L’Inter se avesse tenuto Lukaku lo avrebbe vinto a mani basse, adesso resta la favorita, ma non ci sono certezze. Se ritrovasse Correa le cose potrebbero migliorare, è un giocatore che può fare la differenza in qualche partita. Poi c’è il Napoli di De Laurentiis: ha un campione come Osimhen, un grande centravanti che può migliorare ancora e secondo me è superiore anche a Vlahovic. Il Milan si arrabatta come può e il mio amico Pioli sta ottenendo davvero il massimo dai giocatori che ha. Vedremo». 

MONDIALE«Roberto è un vincente, quindi adesso archiviamo velocemente la pratica Macedonia del Nord e battiamo il Portogallo, così ce lo leviamo di torno! Roberto ce la farà, se lo merita».