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Fiorentina, Biraghi: «Sono il parafulmine della squadra, a chi mi critica chiederei una cosa»

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Le parole di Cristiano Biraghi, capitano della Fiorentina: «Spesso mi dipingono come scorbutico: ma come fai a giudicarmi se non sai chi sono davvero?»

Cristiano Biraghi taglierà contro l’Inter il traguardo delle 200 presenze con la maglia della Fiorentina. Per l’occasione ha rilasciato una lunga intervista al Corriere dello Sport. Di seguito le sue parole.

MIGLIOR MOMENTO DELLA CARRIERA – «Diciamo un buon momento, si può sempre migliorare. Ma già lo scorso anno abbiamo raggiunto un traguardo importante tornando in Europa. Adesso c’è la possibilità di fare ancora meglio».

MIGLIOR CROSSATORE DELLA SERIE A – «Sono contento perché per me parlano i numeri, non le chiacchiere. Quando eccelli in una statistica è un motivo d’orgoglio. Vuol dire che almeno in qualcosa riesco ad esprimermi al meglio».

PARAFULMINE DELLA SQUADRA – «È palese che il parafulmine della Fiorentina sia io. Mi va bene, se sono ancora qua è perché ho accettato questo status. Nel momento che non vorrò più subire critiche, ma difficilmente accadrà per il carattere che ho, lascerò da una parte la borsa e andrò a casa».

CRITICHE – «È successo in passato e accade oggi: qualcuno ce l’ha sempre con me. Ora con sette vittorie di fila va bene tutto. Ma resto l’esempio vivente del giocatore che viene preso di mira. Ma avrei tanto un desiderio. Vorrei chiedere a chi mi critica il motivo per cui lo fa. So già che mi darebbe una risposta superficiale, perché non mi conosce. Spesso mi dipingono come scorbutico: ma come fai a giudicarmi se non sai chi sono davvero? Per fortuna a Firenze ho incontrato tante persone che si sono ricredute su di me. La cosa più importante è avere la stima di mister e compagni. Se dovessi perderla, inizierò a farmi due domande».

SFIDA CON L’INTER – «Se è speciale? Non può non esserlo. Specie in quello stadio là, dove sono cresciuto da tifoso e da giocatore. Poi in campo non ci penserò: sarà mio compito far vincere la Fiorentina».

MANCATO RISCATTO DELL’INTERNon ho rimpianti. Dovevo essere acquistato ma a causa del Covid furono bloccati i conti in Cina di Zhang e il club decise di prendere a zero Kolarov e Darmian. Sono tornato a Firenze con ancora più fame».

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