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Fiorentina Atalanta, Coppa Italia compromessa? No, ma serve un grande ritorno

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Fiorentina Atalanta e quella testa che ai bergamaschi viene a mancare a ritmi alterni: si gioca tutto al ritorno

Fiorentina Atalanta è sempre una sfida stile Grifondoro contro Serpeverde: rivalità dove l’una vuole prevalere sull’altra con entrambe che considerano la Coppa di Quidditch non verrà mai valutato come un trofeo di Serie B.

I Grifondoro bergamaschi giocano in trasferta dove i Serpeverde fiorentini manifestano codesta superiorità non solo verbale, ma anche pratica. E se Potter e Gimmy Wisley (alias Koopmeiners e Lookman) davanti non inventano ci pensa un Marco Carnesecchi stile Ron della situazione a salvare tra i pali, in parte, la faccia dei nerazzurri: seppur la fortuna liquida doveva berla più il resto della squadra che non lui, essendo già di natura talentuoso.

Magie a parte, ieri sera la Dea ha sbagliato tutto quello che si poteva sbagliare: centrocampo che non filtra, fasce che non costruiscono se non alla fine, attacco ingarbugliato su se stesso, difesa ballerina e una formazione che ad oggi ha dimostrato che in mezzo dipende più da Ederson che da Teun. Si è sempre lì, l’Atalanta se perde lo è perché è la Dea stessa ad annullarsi per quanto la Fiorentina abbia interpretato bene il match: la fotocopia di una stagione che rimane comunque positiva.

Tuttavia bisogna fare anche gli statisti provando a guardare il rovescio della medaglia: l’1-0 è un risultato ribaltabile, dove Carnesecchi da solo ha evitato una vera e propria eliminazione anticipata. La Coppa Italia è un grande obiettivo per l’Atalanta, e mai come questa stagione è stata così considerata.

Serve però ripartire con la consapevolezza dei propri mezzi e con una testa diversa: ciò che ha creato più di un dubbio al di là del risultato. Il boccino d’oro è lì ad un passo, e se l’Atalanta vuole può: rispettando la gerarchia degli ultimi anni dove è sempre Grifondoro, davanti al suo pubblico, ad avere la meglio.

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