2012

Fiorentina, Aquilani: “Possiamo fare cose importanti, il Milan…”

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FIORENTINA AQUILANI MILAN – Alberto Aquilani potrebbe tornare a essere protagonista per la Fiorentina, proprio sul campo del Milan, la sua ultima squadra. Il numero 10 della compagine gigliata, intervistato dai colleghi della Gazzetta dello Sport, ha toccato tanti temi, dalle sue condizioni fisiche al momento brillante della formazione viola, attuale quarta forza del campionato: “Qui possiamo creare qualcosa di importante. Con il nostro gioco e la giusta umiltà, non dobbiamo porci limiti. Noi favoriti a San Siro? Non scherziamo, il Milan è sempre il Milan. Hanno giocatori abituati a questo tipo di gare e sanno gestire la pressione. Il ragionamento da fare, semmai, è un altro. Dobbiamo imporre il nostro gioco. Sappiamo fare questo, senza snaturarci. Pur tenendo i piedi per terra e portando il massimo rispetto. Quanto è cambiato il Milan rispetto all’anno scorso? Lo scorso anno, a mio avviso, era la squadra migliore. Mi “rode” non aver vinto lo scudetto, avevamo 7 punti di vantaggio. Ora sono dovuti ripartire da zero. La più forte, adesso, è la Juve. Merito dei giocatori e dell’allenatore. Un ritorno da titolare domani? Ci spero. Ma verso il Milan non ho alcuno spirito di rivalsa o vendetta. Mi hanno trattato bene e parlato con chiarezza. Senza l’ infortunio alla caviglia sarei rimasto lì, a Natale avevo 18 presenze. Altre sette e sarei stato riscattato. Adesso però sono a Firenze, una scelta felicissima: perfetta per le mie caratteristiche. E dopo tanto girovagare spero di rimanerci a lungo. Montella? Non credevo diventasse subito così bravo. Però eravamo compagni di squadra e vedevo che aveva qualcosa di diverso rispetto agli altri giocatori. Per come ragionava e per i modi di fare. È un tecnico molto attento ai particolari ed anche il suo staff è di grande valore. Jovetic? Ha colpi da fuoriclasse vero. È già fortissimo, ma ha margini di miglioramento ancora ampi. Cosa mi ricorda questa Fiorentina? La mia prima Roma, non solo perché alcuni interpreti sono gli stessi, come il d.s. Pradé. Ho scelto Firenze anche per lui. I miei problemi fisici? Io pago un solo infortunio molto grave. Il resto è nella media per un calciatore. Quello alla caviglia. Sbagliai ai tempi della Roma, non dovevo arrivare fino al punto di essere costretto ad operarmi. Dovevo curare meglio alcuni aspetti della “macchina”, invece iniziò un calvario allucinante. Il futuro di De Rossi? Discorso delicato, la mia sensazione è che Daniele rimanga. Forse è più facile cambi l’allenatore. Visto che, come tutti i tecnici, dipende dai risultati. Comunque mai dire mai.

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