2013
Fiorentina, Ambrosini: «Pur di giocare contro il Milan…»
FIORENTINA AMBROSINI MILAN KAKA’ BALOTELLI ROSSI – Massimo Ambrosini sta vivendo questa settimana in modo particolare, visto che l’epilogo di questa lo vedrà protagonista nella sfida tra Milan e Fiorentina, ovvero il suo passato vincente e il suo presente in evoluzione. Il centrocampista pesarese, intervistato dai colleghi della Gazzetta dello Sport, ha fatto capire di non volersi perdere questa sfida per nessun motivo al mondo.
DISPOSTO A TUTTO – «Sarei disposto a qualunque cosa per giocare questa partita – ha esordito Ambrosini – . Non credo di dover dimostrare nulla a nessuno. Mi piacerebbe giocare per ritrovare tante emozioni, vorrei giocare per aiutare la Fiorentina. Perchè non parlo dei miei trascorsi al Milan? Non parlo perché ho rispetto di chi adesso si trova lì, e darei fastidio ragionando di cose delle quali non sono più protagonista. Mi aspettavo un trattamento diverso? L’ho già detto e non mi ripeto. Ci sono 18 anni di ricordi che non si possono cancellare. L’unica volta che ho detto qualcosa riguardo a questo argomento c’è chi ha sparato fango, quindi evito.»
PROTAGONISTA – Ambrosini ha parlato del suo inserimento graduale nei meccanismi tattici della Fiorentina: «Ci speravo. Sono arrivato in mezzo a tante perplessità, comprensibili, quindi sono contento di averle contrastate in fretta. La Fiorentina è stata una sfida, un modo per rimettermi in gioco. Sono poche in Italia le società che hanno idee e la Fiorentina è una di queste. Parlare di scudetto ora non è follia, anche se per costruire ci vuole tempo. La sfida Balotelli-Rossi? Sono giocatori diversi e credo che i giochi per il Mondiale si faranno negli ultimi due mesi. Immagino che il c.t. chiamerà tutti quelli di talento che sono in forma. Per chi conta di più la partita? Per tutti e due. Il Milan ha la rabbia di una classifica inadeguata, noi quella per una partita persa dopo la migliore prestazione della stagione.»
KAKA’ GRANDE – In chiusura, Ambrosini ha fatto una capatina in casa Milan, partendo dal grande ritorno in rossonero di Kakà: «Il Milan ha fatto una scelta e deve andare su quella strada. Detto questo, sono felice che Kakà sia tornato e non sono stupito per come sta giocando. Se ciascuno di noi fa i confronti con quello che è stato perde sempre, ma quello che Ricky è adesso basta per dire che è ancora un grande giocatore. Cos’è ora il Milan? Un gruppo in ritardo in classifica, ma resta una grande squadra, un grande club. Credo che mi rimpiangono? No. De Jong è sempre il migliore in campo, con Montolivo o Muntari. Non vedo perché dovrebbero rimpiangermi.»