2015

Legale Tavecchio: «Parole manipolate»

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L’avvocato Bongiorno contrattacca: «E’ vittima di una trappola»

Dopo esser stato accusato di razzismo e omofobia Carlo Tavecchio ha deciso di passare al contrattacco. Il presidente della Figc si è, infatti, affidato al celebre avvocato Giulia Bongiorno per denunciare il direttore del sito Soccerlife, Massimiliano Giacomini, dopo che il Corriere della Sera ha pubblicato un colloquio nel quale Tavecchio parla di “ebreacci” e “gay” con il giornalista.

MANIPOLAZIONE – Dopo la nota del presidente federale è scesa in campo la Bongiorno: «In passato il presidente ha avuto delle uscite infelici, per cui ha subito un massacro mediatico. Ma oggi stiamo parlando di una cosa ben diversa. Tavecchio è vittima di una trappola tesagli da questo Massimiliano Giacomini. La registrazione è stata realizzata all’insaputa di Tavecchio e, secondo noi, manipolata. Poi passata ad un giornale, non si sa come non si sa da chi, a distanza di mesi. Oltretutto, ci risultano 41 minuti di conversazione, mentre noi ne abbiamo potuti ascoltare solo 47 secondi, lavorati ad arte. Dove sono finite le altre parole di Tavecchio, che avrebbero dato tutt’altro senso alla registrazione? Materiale sufficiente a ipotizzare i reati di trattamento illecito di dati e manipolazione. Faremo un esposto all’autorità giudiziaria contro Giacomini e ignoti, in cui chiederemo innanzitutto il sequestro della conversazione, in modo da poterla ascoltare tutta», ha dichiarato a La Gazzetta dello Sport.

LEGGEREZZE – Secondo l’avvocato, dunque, Tavecchio è una vittima: «Abbiamo tutta la documentazione relativa alle richieste avanzate da questo signore. Inoltre, più di una persona ha raccontato a Tavecchio dei propositi di vendetta di Giacomini. Li chiameremo a testimoniare. Però, consentitemi, vorrei innanzitutto rimettere le parole al proprio posto. Nel corso della registrazione, assistiamo ad un ribaltamento dei ruoli: il presidente non esprime il proprio pensiero, nemmeno nella citazione a sproposito di Eco, ma ripete quello altrui. Ecco, questa magari è stata una leggerezza, sarebbe stato meglio dire subito “no, guarda, non la penso come te”. Anche perché avrebbe detto la verità».

NESSUN CONFLITTO – Infine, la Bongiorno, che fa parte del Consiglio d’amministrazione della Juventus dal 2012, ha spiegato che le diatribe milionarie tra il club bianconero e la Figc non rappresentano un problema per il suo incarico: «No, questo è un caso specifico che non coinvolge la Juventus. E poi prima di accettare ho informato il presidente Agnelli, che ovviamente non ha avuto nulla da eccepire». 

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