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Figc, Gravina: «Vialli nome giusto per il Club Italia. Le seconde squadre? Non mi piacciono»

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A margine della conferenza stampa di Mancini, il Presidente della Figc, Gravina, ha parlato delle novità del futuro e per il rilancio del Club Italia 

Questa mattina si è tenuta la conferenza stampa di Roberto Mancini a Coverciano. Nel corso della conferenza stampa è intervenuto anche il presidente della Figc, Gabriele Gravina, che ha commentato il possibile coinvolgimento di Vialli nel Club Italia e ha rilasciato una riflessione per quanto riguarda il progetto e il rilancio del Club Italia. Ecco le sue parole: «Vialli? Rientra in un’idea a progettuale di rilancio del club Italia. Poi ho pensato di creare la sezione ‘Legends’ e di coinvolgere i nostri 4 palloni d’oro a testimonianza dei valori del calcio per i nostri giovani. Non ricordare ciò che hanno realizzato sarebbe un grandissimo errore. Ne ho parlato con Roberto per non alterare equilibri. Vialli potrebbe fare il capo delegazione dell’Italia. Deve valutare rispetto ad altri ruoli che ricopre, sono in attesa di una risposta, ma non ci sono tempi. Per quel ruolo voglio una figura fortemente rappresentativa e Gianluca lo è, come uomo e sportivo».

«Gli altri inserimenti? Riguarderanno il board del Club Italia: sarà formato da grandi campioni. Oltre al coinvolgimento del presidente della Federazione, quindi il capo delegazione, poi i 4 palloni d’oro: Rivera, Paolo Rossi, Baggio e Cannavaro. Le seconde squadre? Il progetto come è stato avviato non mi piace, ma credo nelle seconde squadre, certo non in questo modo. Io vedo un progetto funzionale a valorizzare talenti per le nostre squadre e per il Club Italia. Il 5 marzo ci sarà una riunione a Torino con alcune squadre di A organizzato dalla Lega Pro. Io andrò e ne parleremo. L’importanza di questo stage? Certo, vedo un grande spirito di partecipazione. C’è Di Biagio a stretto contatto con Mancini, scorgo una grande collaborazione tra i due, l’Under 21 è un progetto importantissimo per noi, nel segno del rilancio del nostro calcio, una vera riforma. Non ho avuto nessuna difficoltà con i club di A, bene così, sento un buon clima. Dobbiamo squadra, altrimenti creeremmo una istituzione perdente». 

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