2012
Figc, Abete: “Viviamo fase di ripartenza. Legge stadi fondamentale per risalire. Agnelli…”
FIGC ABETE NAZIONALE SERIE A STADI – Giancarlo Abete, presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio, ha fatto nel corso di Sky Sport 24 un bilancio del 2012 calcistico del nostro Paese: “Siamo in una fase di ripartenza per il futuro. È stato un anno positivo per la nazionale di Prandelli, che è salita al quarto posto nel ranking Fifa. Lo è stato anche per l’under 21 grazie a Mangia e Ferrara e per quella femminile e le giovanili grazie al lavoro di Albertini e Sacchi. La speranza è che vengano prodotti dei giocatori all’altezza della selezione principale. Purtroppo c’è stato il caso sulle scommesse, che ormai dal primo giugno 2011 ci stanno accompagnando e sono undici mesi che queste indagini sono aperte“.
Sulla ricandidatura: “C’è la mia disponibilità Entro fine settimana sapremo se ci sarà qualcun altro in corso. Quindi vaglieremo i nostri progetti per un calcio che sta soffrendo le difficoltà del paese ma che è inferiore a livello europeo in quanto a competitività“.
Sulla legge sugli stadi: “È una legge che aspettiamo da tempo e la cui attesa ha causato dei danni e dei ritardi per le attività del nostro calcio. Spero che nella prossima legislatura le cose andranno meglio, anche perché è a costo zero e in regola con tutte le normative“.
Sul futuro dell’organizzazione del sistema del campionato: “Da quattro passeremo a tre livelli professionistici perché vanno ridotte le squadre. In tal modo sarà dato anche maggior slancio alla serie B e a quelle interregionali. In serie A sarà difficile attuare un cambiamento simile perché all’interno della Lega non sono d’accordo“.
Sulle critiche di Agnelli, presidente della Juventus: “Esprime dei giudizi che ho il dovere di rispettare. Bisogna tenere conto di tante posizioni che possono emergere. Io sono un imprenditore e so che gestire le situazioni all’interno della mia azienda dipende dalle mie scelte e dalla guida della stessa. Qui si parla di associazioni complesse, come il Coni, la Uefa e la Fifa; dall’altra abbiamo le nostre come gli arbitri e la Lega. Ricordo che Agnelli parlò di un nuovo modo di proporsi da parte della Lega ma si è rinunciato a questa svolta e ciò testimonia quanto è difficile muoversi all’interno della confindustria del calcio. Detto ciò, rispetto le critiche ma oltre a quelle dev’esserci le capacità di cambiare e va fatto tutti insieme“.