Blatter: «Qualcuno vuole eliminarmi» - Calcio News 24
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2015

Blatter: «Qualcuno vuole eliminarmi»

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E su Platini spiega: «E’ un uomo onesto, 2 milioni legittimi»

Ha trascorso la metà dei suoi anni alla Fifa, ma ora Joseph Blatter si ritrova con una sospensione di 90 giorni e il rischio di essere radiato dai ranghi del calcio mondiale. A un giorno dall’audizione al comitato etico ha, però, deciso di parlare ai microfoni de La Gazzetta dello Sport, del Mundo Deportivo e di Libération: «Sono scioccato. Mi hanno sospeso 90 giorni senza neanche ascoltarmi. Allora vado con il mio bravo avvocato per difendermi: voglio essere sentito dai giudici. In Svizzera non possono condannarti a vita senza che ti difenda, è contro il diritto dell’uomo. E ho scritto a tutte le federazioni perché sappiano anche loro. Nella mia vita non ho mai accettato denaro non guadagnato, e che ho sempre pagato i miei debiti. Vi assicuro che i 2 milioni di franchi a Platini sono legittimi. E che sto subendo qualcosa che sembra l’Inquisizione».

SOLIDARIETA’ E INGERENZE – Blatter, però, non si sente tradito: «Sento che molti presidenti federali sono ancora con me: europei, africani, sudamericani, caraibici, anche se sono stato condannato in anticipo. E un deputato svizzero ha chiesto in Parlamento se vogliamo per caso vendere la Fifa all’America». E parla di possibili ingerenze politiche: «Ci sono sempre state. Ricordate Obama che bacia la moglie a Copenaghen per i Giochi? Ma, se tutto fosse andato come doveva, i Mondiali sarebbero andati a Russia e Usa. Poi al voto tutto è crollato, ci sono stati interventi politici (la Francia, ndr). Certo, mi chiedo perché tutti gli arresti in un hotel a cinque stelle di Zurigo…».

IL NODO – Blatter ha parlato poi di Michel Platini e dei 2 milioni di franchi: «A fine ’98 Michel mi ha detto: “Vorrei lavorare con te”. E io: “Benvenuto”. Lui ha aggiunto: “Guarda che sono un po’ caro, un milione all’anno”. Gli ho detto: “Vediamo cosa posso fare”. Un validissimo contratto orale. Non c’era il progetto Goal per aiutare i paesi più poveri, non c’era il calendario internazionale, lui ha lavorato bene. Poi a sorpresa è stato eletto alla Fifa e all’Uefa, a sorpresa perché l’Europa non l’amava: era l’unico con me. E io non mi sono più occupato del pagamento, per una cosa o per l’altra, ma ho dato l’ordine di pagare. La richiesta è passata per la commissione finanze e il Congresso». Soldi che, però, secondo Franco Carraro non erano a bilancio: «Lui era revisore. La prima parte del pagamento è nel bilancio, la seconda no, ma io non sono un contabile Fifa. E che fosse o meno nel bilancio era un debito da pagare». Un accordo con Platini per le elezioni? Blatter smentisce: «Non è vero! Mai fatto questo accordo. Ero l’unico candidato e Platini neanche mi ha fatto i complimenti. Non so se questo succede per impedire a Platini di essere il presidente, per mettermi la pietra al collo o per entrambe. Ora le nostre sorti sono legate».

VIRUS ANTI-BLATTER – Secondo Blatter qualcuno ce l’ha con lui: «C’è un virus anti-Blatter da debellare. Comincia nell’Uefa e si estende agli inglesi. Il premier britannico era andato all’Ue per dire che non potevo essere presidente Fifa. Una speculazione politica. Platini avrebbe dovuto essere il mio successore naturale, ma non è andata così. Anche lui è stato attaccato dallo stesso virus. Nel ’98 l’Uefa era già preoccupata che volessi il Mondiale ogni due anni. Negli ultimi tempi si sono riuniti a Cipro per attaccarmi». Dopo aver difeso Platini, che considera un uomo onesto, Blatter ha parlato della fuga degli sponsor: «La Coca-Cola è con noi da 40 anni, l’Adidas anche, c’è un tale rapporto di fiducia che alcuni contratti scadono nel 2026. Sono leali alla Fifa e non c’è miglior piattaforma del calcio che parla a 6 miliardi di persone e ha 300 milioni di praticanti. Crisi Fifa? Non riesce ad andare avanti, non ha una direzione, non ha più gestione amministrativa. Oggi è alla deriva».

CONSEGUENZE – L’intera vicenda ha avuto inevitabili ripercussioni, anche sulla salute delle persone coinvolte: «Non ho mai fatto una cosa di cui rimproverarmi dal punto di vista etico, giuridico o penale. Ma sono quasi riusciti a eliminarmi. Il 1° novembre sono stato ricoverato d’urgenza: se non fossi stato a Zurigo, adesso scrivereste l’epitaffio, non l’intervista. E gli effetti collaterali? Due impiegati Fifa hanno avuto seri problemi nervosi: c’è chi soffre per questa situazione. Anche la mia famiglia: ho una nipotina che subisce mobbing a scuola», ha raccontato Blatter, che si è pentito di essersi fidato troppo di alcune persone e che ora si dedicherà alla sua famiglia, senza dimenticare però quello che è stato il calcio per lui.

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