2015

Blatter: «Con il calcio ho chiuso»

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L’ex numero uno FIFA: «Platini contro Qatar 2022, poi cambiò idea»

Alla fine Sepp Blatter si è arreso: altrimenti non poteva essere per l’ormai ex presidente della FIFA, che l’anno prossimo compirà 80 anni. Per lui una squalifica inflittagli dal Comitato Etico insieme al compare Michel Platini (ex presidente UEFA) di otto anni e, soprattutto, la consapevolezza di essere ormai stato etichettato come un corrotto per le famose mazzette che avrebbe versato anni fa sul conto dello stesso Platini, ma anche per quelle che, si sospetta, avrebbe preso per l’organizzazione praticamente di tutte le ultime recenti edizioni dei Mondiali di calcio dal 1998 in poi. Blatter ha chiuso definitivamente con il calcio, non per volontà quanto per necessità: lo hanno fatto fuori. «Ho finito il mio lavoro nel calcio: adesso è senza senso», ha confessato l’ex numero uno incontrastato FIFA, che a febbraio conoscerà il nome del suo successore. «In base alla legge svizzera per una sospensione di otto anni si dever aver commesso un omicidio o una rapina in banca», spiega il dirigente elvetico, mettendo in risalto quella che secondo lui è una contraddizione.

FIFA, BLATTER: «PLATINI AMICO FINO A UN CERTO PUNTO» – Blatter ricorrerà al TAS di Losanna per farsi togliere la squalifica, anche se si sente oltraggiato. Sul rapporto con Platini è chiaro: «Michel con me è sempre stato rispettoso, fin quando non ha iniziato a dire in giro: “Non votate per Blatter” (il riferimento è alle prossime elezioni, a cui Blatter comunque aveva già deciso di non presentarsi, ndr. Platini, un uomo onesto ma non troppo secondo Blatter… «Mi disse di fare attenzione sull’assegnazione dei Mondiali in Qatar nel 2022: se li avessimo sostenuti tutti ci avrebbero detto che ci eravamo venduti. Lui non voleva votarli, poi dopo una cena all’Eliseo con l’allora premier francese Nicolas Sarkozy ed i reali del Qatar, improvvisamente, cambiò idea», racconta Blatter al Wall Street Journal, sottolineando come i Mondiali siano sempre stati assegnati su pressioni dei governi e che Platini avrebbe deciso di sostenere il Qatar anche in virtù di un accordo con la Spagna per l’assegnazione dei Mondiali del 2018 al Portogallo (poi finiti alla Russia però).

«GLI SPONSOR FANNO LA FILA PER LA FIFA» – Chiosa sul rapporto con gli sponsor FIFA, alcuni dei quali (come gli americani Coca-Cola e McDonald’s) avrebbe già minacciato di mollare la barca: «Qualcuno vuole andare via dopo gli ultimi scandali? Per me no, ma comuque se vogliono, sappiano che ce ne sono altri pronti ad arrivare. Sono alla FIFA da quarant’anni e non mi dispiaccio a parlare del passato, so che è meglio del futuro». Parole che profumano quasi di minaccia. 

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