Hanno Detto
Ferlaino: «Mentre Napoli festeggiava lo scudetto io ero sulla tomba di Maradona»
Corrado Ferlaino, è stato il presidente dei primi due scudetti del Napoli, e al Corriere della Sera ha rilasciato alcune dichiarazioni riguardo l’ultimo vinto dagli azzurri
Corrado Ferlaino è stato un pezzo determinante della storia del Napoli. É il presidente dei primi 2 scudetti, quello che ha portato Diego Armando Maradona in Italia, l’uomo che ha reso grande un club che prima non aveva mai vinto. A 92 anni si è raccontato al Corriere della Sera a Monica Scozzafava ricordando i suoi tempi e, soprattutto, il suo rapporto col numero 10 che ha fatto vivere a una città il sogno di essere i più grandi di tutti per un certo periodo.
PRESIDENTE – «Non mi chiami presidente, però. Ero e resto un ingegnere ancora in piena attività».
COME PRESE MARADONA – «Per portarlo a Napoli da Barcellona ci vollero 13 miliardi, e nacque tutto per caso. Misi a soqquadro il Banco di Napoli. Il presidente dell’ente Federico Ventriglia mi accordò la fidejussione, salvo poi ripensarci perché in città c’era stata una sollevazione popolare. Provò a bloccarla, ma io fui più lesto. Ero già andato in banca a prendere il documento ed ero partito. Un’operazione che costò materialmente mi aveva consegnato il documento».
JULIANO FU LO STRATEGA – «Sì, da giocatore mi chiedeva un sacco di soldi, da dirigente imparò a risparmiare».
LA VITA CON DIEGO – «Faceva uso di sostanze e io lo sapevo. Sono andato tante volte a casa sua perché non si presentava al campo. Dormiva e stava ridotto male, ma poi gli bastava un po’ di recupero e ci faceva vincere le partite anche non si era allenato».
LA CESSIONE DI ZOFF – «Un portiere si trova sempre, e poi lui non amava abbastanza Napoli».
IN ARGENTINA ALLA TOMBA DI MARADONA – «La città festeggiava lo scudetto ed io ero in un giardino grande a Buenos Aires. Sono stato lì due ore, gli ho parlato. Abbiamo festeggiato insieme».