2015
Felipe: «Parma? Promesse vane e bugie»
Il difensore ora valuta due proposte per il futuro
Ha perso il posto di lavoro per essere libero, ma troverà presto un’altra squadra Felipe, uno dei due giocatori (l’altro è Antonio Cassano) che ha deciso di svincolarsi dal Parma. Le incertezze sul futuro del club ducale lo hanno spinto ad andar via, non le questioni economiche: «E’ stato solo un susseguirsi di promesse non mantenute, ma quando ti accorgi che ti porti i problemi di lavoro a casa, che ne va del rapporto coi tuoi familiari, allora non c’è remora che tenga», ha dichiarato a La Gazzetta dello Sport il difensore, che è tornato ad Udine in attesa di trovare una nuova sistemazione: «Ho un paio di proposte, una in Italia e una all’estero, ma in realtà non so che cosa mi aspetta. So solo che devo tenermi in forma, devo farmi trovare pronto nel caso arrivi una chiamata. Magari chiederò all’Udinese la cortesia di “prestarmi” un preparatore che mi segua. Lavorare da solo e molto più difficile».
LA DECISIONE – Felipe, consapevole di avere delle responsabilità nel suo “smarrimento” dall’exploit nell’Udinese, ha confessato come è maturata la sua decisione: «Più passava il tempo e più capivamo che la situazione peggiorava. Ma ci rassicuravano: “Tranquilli, il prossimo mese si aggiusta tutto, e impossibile che il Parma fallisca”. Invece i mesi sono passati senza che cambiasse nulla. Quando ho pensato di andar via? Quando l’ha fatto Cassano. Girava voce che non avrebbero pagato nemmeno febbraio. Sabato scorso, appena sveglio, e stato come un flash: mi sono deciso di botto. Ho chiamato il d.g. Leonardi e l’ho informato. Mi ha solo chiesto se ero sicuro, ma non ha insistito. Anzi, mi ha dato una mano. Credo si aspettasse che qualcuno lo facesse, non mi è sembrato sorpreso. Mi spiace tanto perché a Parma ci sono andato per lui. Non lascio Parma per questione di soldi. Il problema è che è stata una presa in giro continua».
RAPPORTI INCRINATI – Il difensore ha parlato poi dell’avvicendamento societario, del rapporto con l’ex patron Tommaso Ghirardi e con la nuova proprietà: «Con lui non ci siamo resi conto di quanto la situazione fosse già grave. Eppure qualche campanello c’era stato: ad esempio chiedevano a tutti di spalmare l’ingaggio. A me due volte. Ghirardi non si è comportato correttamente, perché non ha mantenuto le promesse. E poi ci ha lasciato per strada. Nuova proprietà? Da una delusione all’altra. Per ora non mi sento di affermare che il Parma e finito in buone mani. Il discorso del presidente Kodra alla squadra non è stato molto convincente. E vedere il modo in cui sono stati ceduti alcuni giocatori non fa ben sperare», ha spiegato Felipe, che ha avuto problemi anche con l’allenatore Roberto Donadoni: «Un rapporto che tutt’ora non riesco a capire. Dopo l’espulsione di Palermo a novembre non mi ha più considerato. Non mi ha mai dato spiegazioni reali: ci ho parlato, certo, ma senza capire le sue logiche. Diciamo che ha facilitato la mia decisione».
SITUAZIONE GRAVE – Infine, Felipe ha parlato di cosa lascia a Parma: dai due anni di contratto agli stipendi, che in teoria dovrebbe ancora ricevere. A preoccuparlo, però, è la situazione dei dipendenti del club: «Io sono fortunato e posso fare a meno di qualche mensilità. Loro no. Quella è la cosa veramente grave».