2015

Fatturati: boom Manchester, caro Napoli la Champions è tutto

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Focus fatturati: Real Madrid ancora al comando, ecco cosa accade a Juventus, Milan, Napoli ed Inter

Come di consueto accade a gennaio la società di servizi professionali Deloitte ha pubblicato il “Football Money League”, ossia il Rapporto annuale sui fatturati dei top club internazionali: la classifica dei primi venti fatturati calcistici della stagione 2013-2014 lascia in eredità alcuni spunti interessanti in termini di analisi a breve e medio termine.

IL CALCOLO – Prima di addentrarci negli aspetti emersi dallo studio appare opportuno indicare il metodo usato dalla Deloitte per giungere al dato finale: nel fatturato di una società sportiva rientrano la capacità di generare entrate tramite le sfide interne (dunque la vendita di biglietti e i servizi di ospitalità correlati), i diritti di trasmissione tv (dove sono incluse le sfide di campionato, quelle delle coppe interne e delle manifestazioni internazionali), e le fonti commerciali (dove dominano sponsorizzazioni e merchandising senza però tralasciare operazioni di minore rilievo). Il calcolo invece esclude le indennità di trasferimento e dunque la compravendita dei calciatori. Le informazioni derivano direttamente dai bilanci sottoposti a revisione e da informazioni di provenienza dei club.

ELEMENTI GENERALI – Innanzitutto il livello complessivo dei fatturati delle prime venti società al mondo è aumentato ed ha superato i sei miliardi di euro, segnando un incremento del 14.2% rispetto alla scorsa stagione. Il tutto nonostante siano da registrare tre nuovi ingressi nella top 20: uno spetta al Napoli e ne parleremo in seguito, le altre due realtà sono Newcastle ed Everton. Entrambe dalla Premier League, torneo che segna la consistenza maggiore nella speciale graduatoria: otto sono i club inglesi (gli altri in ordine Manchester United, Manchester City, Chelsea, Arsenal, Liverpool e Tottenham. Al secondo posto, grazie all’ingresso del Napoli, c’è proprio l’Italia con quattro squadre: le altre sono Juventus, Milan ed Inter. Con tre società rispettivamente Spagna (Real Madrid, Barcellona ed Atletico Madrid) e Germania (Bayern Monaco, Borussia Dortmund e Schalke 04), Psg e Galatasaray in rappresentanza di Francia e Turchia.

REAL AL COMANDO, LE DUE DI MANCHESTER + 100 – Al comando della classifica si conferma il Real Madrid di Florentino Perez: un incremento di fatturato di 31 milioni di euro gli consente di conservare la posizione. Impressionanti gli scatti di Manchester United e City: i Red Devils fanno segnare un surplus di 95 milioni che vale il passaggio dalla quarta alla seconda piazza rispetto alla scorsa stagione, il + 98 dei Citizens vale la permanenza al sesto posto ma con questi ritmi di crescita nulla è più vietato. Terzo club più ricco del globo si conferma il Bayern Monaco mentre scende dal podio il Barcellona – aumento di soli due milioni – che invece un anno fa si era piazzata alla spalle del Real Madrid. La sensazione è che raggiunta una certa vetta, orientativamente intorno ai 500 milioni di fatturato, sia difficile incrementare le entrate se non con exploit dei risultati sportivi. Che in via diretta portano maggiori ingressi da biglietti e diritti tv ed in via indiretta un aumento del volume commerciale grazie ad un merchandising più incisivo in mercati tuttora poco affini al mondo del pallone.

BOOM NAPOLI: BENTROVATO! – La grande novità italiana è data senza dubbio dall’ingresso in classifica del Napoli di Aurelio De Laurentiis: un clamoroso + 44 milioni valso il sedicesimo posto della classifica complessiva. Il fatturato complessivo di 164.8 milioni è il record partenopeo, superata anche la stagione 2011/12 dove il club centrò quota 148 e mise piede per la prima volta nella classifica delle venti: è immediato intuire come sui ricavi del Napoli incida in peso preponderante la partecipazione alla Champions League, generatrice sia di incassi da biglietto, sia di fondi Uefa che di diritti tv per la trasmissione degli incontri. La conseguenza, stavolta triste, è provare ad anticipare quanto la disfatta di Bilbao possa costare sulla prossima graduatoria del fatturato: quando il Napoli non ha partecipato alla Champions League ha visto crollare il suo fatturato sotto quota 120. La Juventus perde una posizione (dall’11^ alla 10^) ma si è sostanzialmente confermata in termini di valori assoluti (da 272.4 a 279.4, doppia e consecutiva partecipazione alla Champions), il Milan – proprio in linea con quanto asserivamo per il Napoli – paga il mancato accesso alla Champions e vede diminuire le sue entrate da 263.5 milioni a 249.7 (giù di due posizioni, dalla 12^ alla 10^), mentre l’Inter che alla Champions League già non aveva partecipato due anni fa resta di fatto immutata (da 164.5 a 164) perdendo però due posizioni a causa della crescita delle competitors. Una delle due è proprio il Napoli.

La classifica: 1) Real Madrid 549.5, 2) Manchester United 518.0, 3) Bayern Monaco 487.5, 4) Barcellona 484.6, 5) Paris Saint Germain 474.2, 6) Manchester City 414.4, 7) Chelsea 387.9, 8) Arsenal 359.3, 9) Liverpool 305.9, 10) Juventus 279.4, 11) Borussia Dortmund 261.5, 12) Milan 249.7, 13) Tottenham 215.8, 14) Schalke 04 213.9, 15) Atletico Madrid 169.9, 16) Napoli 164.8, 17) Inter 164, 18) Galatasaray 161.9, 19) Newcastle 155.1, 20) Everton 144.1

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