2016

Fattore I sul campionato: Icardi, Ilicic ed Insigne danno spettacolo

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Altissima classifica, vincono Inter, Fiorentina e Napoli: decisivi Icardi, Ilicic ed Insigne

La sensazione forte è che il campionato vi sia mancato un tantino: ma il 2016 calcistico non si è poi lasciato attendere più di tanto, né fatto particolarmente condizionare dalla spensieratezza delle feste natalizie. Gli equilibri, stando almeno alle primissime battute, sono rimasti intatti: ha vinto la capolista Inter, hanno risposto le immediate inseguitrici Fiorentina e Napoli, la Juventus non ha interrotto una striscia vincente fatta oramai di otto vittorie consecutive. Perde terreno la Roma, ma neanche questa è una sorpresa.

ICARDI SALVA L’INTER – Fattore I sul campionato. Lettera I che è innanzitutto l’iniziale di Icardi: sgombriamo subito il campo dai dubbi, ad Empoli non si è assistiti alla migliore esibizione dell’Inter di Mancini. La squadra di Giampaolo del resto, soprattutto in questo momento di fiducia, è un cliente scomodo: gioca a calcio, lo fa bene e con insospettabile cura dei particolari. Recita un copione i cui ingredienti essenziali sono qualità, ritmo, dinamismo ed organizzazione: difficile opporti se non produci qualcosa che sia o su quel livello o completamente opposto ma in grado di annientarlo. L’Inter è riuscita nell’intento grazie a due fattori: la solita tenuta a cui ha oramai abituato e Mauro Icardi. Una palla buona, un gol, un gran gol che tiene l’Inter al comando della classifica e che scaccia via i brutti pensieri di fine 2015. Mancini lo ha stimolato a dovere nel momento di maggiore sfiducia ma conscio di una circostanza: senza le reti del centravanti argentino non si va da nessuna parte.

ILICIC SHOW – La Fiorentina passa con estrema agevolezza sul campo di un Palermo in piena crisi strutturale e risponde a chi attende da un pezzo un calo generale che non sembra voler arrivare: la passeggiata al Barbera ha un protagonista di primissimo spessore che risponde al nome del trequartista sloveno Josip Ilicic. Reinventato dal nuovo allenatore Paulo Sousa in un lavoro che sfugge a determinate rigidità posizionali ma che lo esalta come mai accaduto prima: i gol stagionali di Ilicic sono 11 e non siamo neanche a metà stagione, gran parte dei quali vere e proprie perle di un talento che ha fatto enorme fatica a rivelarsi con la continuità invece palesata ora. Collezione arricchita dalle gemme di Palermo: due colpi d’autore che probabilmente eleggono proprio nello sloveno il reale fattore di questa Fiorentina, che nel lungo termine dovrà rispondere al deficit di talento che sembra soffrire in relazione alle dotazioni delle dirette concorrenti.

IL CAPOLAVORO DI INSIGNE – Figlio di un’azione che non può essere derubricata a mero contorno: solito suggerimento geniale di Higuain per Callejon che defilato a sinistra usa il mancino per suggerire di prima intenzione per Insigne, lo scugnizzo partenopeo a sua volta calcia senza pensarci troppo e si esibisce in un colpo di rara bellezza, un lob di precisione e potenza che lascia senza parole Padelli ed uno stadio San Paolo sempre più ai suoi piedi. Se non bastasse, ecco in soccorso lo splendido assist in occasione della rete decisiva di Hamsik e la traversa centrata dai trenta metri con una delle specialità della casa, il calcio di punizione. Ma Lorenzo Insigne ha ora una responsabilità, quella che deriva dai suoi rinnovati numeri: nove gol complessivi in questa prima fetta di stagione, l’imperativo è quello di non limitarsi alla pura ed estemporanea espressione del suo immenso talento ma di progredire ulteriormente sulla strada dell’integrazione tattica avviata da Sarri. Al Napoli d’altissima classifica serve il miglior Insigne, lì dove si vuole intendere un calciatore totale in grado di compiere la scelta giusta: con un Magnifico da venti gol e funzionale alla squadra, considerando lo stato di grazia attraversato da Gonzalo Higuain, nulla sarebbe precluso.

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