Farsa anti-bestemmia: esperta labiale salva Scurto... - Calcio News 24
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2009

Farsa anti-bestemmia: esperta labiale salva Scurto…

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Una comica. Una farsa. La norma anti-bestemmia, voluta dalla Figc, non funziona, non può funzionare. Dopo Marcolini (che imprecava Diaz, non si sa se il generale o l’ex calciatore argentino Ramon…), adesso è stato salvato anche Scurto. “Zio porco”, l’espressione rilevata dalla prova tv a carico di Peppe Scurto, difensore siciliano della Triestina e primo squalificato con prova tv per bestemmia del calcio italiano. Adesso Scurto è stato assolto dalla Corte di Giustizia federale. Accolto il reclamo perchè l’avvocato Rigo e il suo collega Diana hanno prodotto una dichiarazione “pro veritate” della signora Loredana Goldaniga, una sordomuta insegnante di linguaggio per sordomuti e di lettura del labiale, che ha attestato su carta bollata che l’espressione proferita durante Lecce-Triestina e che al giudice sportivo Tosel era sembrata blasfema era l’imprecazione gergale “zio porco”. Scurto ha potuto fare appello perchè punito dalla prova tv. Il tecnico del Chievo, Di Carlo no, pur avendo avuto anche lui un solo turno di squalifica perchè non è prevista procedura d’urgenza quando la segnalazione arriva dallo 007 delle procurta federale. Scurto è apparso sooddisfatto dalla cancellazione della squalifica: “Il mio onore è salvo: io sono una persona religiosa e non ho mai bestemmiato, mi dà  anche fastidio sentire altri farlo. E poi questo record pazzesco: sui giornali, sulle prime pagine come il primo giocatore squalificato per prova tv per una bestemmia era assurdo. Ho preteso la procedura d’urgenza e voluto che la signora Loredana leggesse il mio labiale, ma la norma è sbagliata e va rivista subito altrimenti ogni settimana ci troveremo di fronte a gente infangata. E’ una norma equivoca: il giudice deve mettersi a leggere un labiale…” Così non va, bisogna che la Figc trovi una via d’uscita. Ci sono già  state proteste perchè la regola è stata fissata a stagione in corso, ma ora la faccenda si sta complicando. E ci sono anche dubbi sulla costituzionalità  della norma.

fonte: repubblica.it