2017

Faragò, match-winner per il Cagliari: «Contava solo vincere»

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Paolo Faragò ha realizzato il gol della vittoria contro l’Hellas: «Il nuovo ruolo? Mi sto adattando. Questo gruppo è forte, Rastelli…»

«Il mio gol? Bellissimo, ma sarei stato felice anche se avessi segnato di schiena. Domenica contava battere il Verona. Ci siamo riusciti». Paolo Pancrazio Faragò: gioia e pacatezza. Con la classifica che dà tregua:­ 12 punti alla pari con Crotone e Udinese, prossimo scoglio del Cagliari alla Dacia Arena l’esterno riannoda il nastro. Il numero 16 ha fin da ragazzino un debole per le magie di Cristiano Ronaldo: «Portentoso e fuori da ogni classifica». CR7 come icona, Radja Nainggolan come modello: «Tecnica e quantità. Mi piace molto, soprattutto per come interpreta il ruolo».

LAVORATORE – Pallonate stellari e vita quotidiana con casetta in centro e prime sensazioni positive. «A Cagliari mi sono ambientato molto bene. È stato ottimo anche l’inserimento in squadra: ho trovato un gruppo unito formato da ragazzi molto in gamba». Per vincere contro l’Hellas, la giocata ha ricordato Ninja Nainggolan: gol partita dopo tackle rabbioso, sassata di destro, palo, rete. «Volevamo i tre punti: siamo stati bravi a non demoralizzarci dopo il loro vantaggio. Abbiamo giocato e creato diverse occasioni. Il rigore? Si può sbagliare, ma siamo stati tosti nel tenere alta la linea e bloccarli nella propria area: era fondamentale vincere». Faragò, inventato terzino alto da Rastelli, è stato confermato da Lopez: «Il nuovo ruolo? Una sfida. Qualcuno ha iniziato a giocare dietro a 30 anni ed è finito in Nazionale. I compagni? Quest’estate in ritiro mi chiamavano Maicon. Battute a parte, mi alleno duro e penso di poter dare molto». In breve, sensazioni positive. Con l’applauso per i tifosi, come ribadisce il terzino a “La Gazzetta dello Sport”: «Li ringrazio, ci hanno sostenuto ma dobbiamo essere bravi a trascinarli: la vittoria è per loro».

LE PASSIONI – Classe 1993, originario di Catanzaro, Faragò inquadra la quarta vittoria stagionale dei rossoblù: «Vincere a 5’ dalla fine ha scacciato la paura. Abbiamo iniziato un percorso nuovo con un sistema di gioco diverso e molti margini di crescita». Il terzino ­alto apprezza il tennis di Federer, divora libri e giornali. Ed è sul pezzo: «L’Italia? Non amo fare pronostici. Nel doppio confronto contro la Svezia, tiferò gli azzurri in tv». Sul tema, si scoprono alcune preferenze: «Spinazzola, Florenzi e Candreva sono giocatori che mi piacciono molto. Spinazzola è quello più simile a me come percorso, a livello giovanile ha giocato più avanzato poi Gasperini l’ha reinventato quinto di centrocampo. Florenzi da mezzala si è adattato a fare un po’ di tutto: terzino, esterno alto. Tra i tre, quello che preferisco è Candreva che ha caratteristiche più da esterno puro: tanta qualità e cross».

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