FantaCharity, ritorna l'iniziativa benefica di Beppe Riso. Le dichiarazioni del procuratore
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FantaCharity, ritorna l’iniziativa benefica di Beppe Riso. Le dichiarazioni del procuratore

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FantaCharity, in occasione della pausa Nazionale ritorna l’iniziativa benefica di Beppe Riso. Le dichiarazioni del procuratore

In occasione della pausa Nazionale, ritorna l’asta benefica FantaCharity: l’iniziativa benefica di Beppe Riso che, insieme a Fantacalcio®, aiuteranno l’Ospedale dei Bambini Vittore. Ecco il comunicato ufficiale.

IL COMUNICATO – Si rinnova la lega benefica lanciata lo scorso anno da Rise Together Foundation e Fantacalcio®. Questa volta, i fantallenatori assieme ai giocatori di Giuseppe Riso, aiutano l’Ospedale dei Bambini Vittore Buzzi a creare un servizio di assistenza psicologica per i piccoli pazienti e le loro famiglie.

In occasione della sosta del campionato riparte FantaCharity, la lega fantacalcistica benefica creata da Rise Together Foundation in partnership con Fantacalcio®, leader di settore del fantasy game e partner ufficiale di Serie A Enilive.

Come lo scorso anno, FantaCharity sosterrà i progetti di Rise Together Foundation, fondazione d’impresa nata da GR Sports Agency e dalla volontà di Giuseppe Riso (procuratore di giocatori come gli interisti Carlos Augusto, Barella e della sorpresa atalantina Brescianini). La Fondazione è attiva dal 2020 nel sostegno a bambini in condizioni di svantaggio, ma soprattutto supporta i maggiori ospedali pediatrici milanesi nel miglioramento di cure e assistenza per bambini e ragazzi.

«Speriamo davvero che FantaCharity ci permetta di estendere ancora di più il nostro sostegno a chi si impegna in prima linea per la salute dei bambini» afferma Giuseppe Riso, Founder di GR Sport Agency. «Non conoscevamo numeri e gravità del fenomeno dei bambini ustionati, è stata la Prof.ssa Pelizzo – che fa parte del nostro Comitato Scientifico – a portarlo alla nostra attenzione. Desideriamo fare la nostra parte per dare una mano ad una struttura che è in prima linea nell’aiuto a questi bambini, contribuendo anche a sensibilizzare l’opinione pubblica su un problema poco conosciuto».