Fantacalcio

Fantacalcio, l’eroe che meritavamo

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fantacalcio, l’eroe che tutti i fantallenatori meritano non è uno di quelli classici che piacciono e vincono: il nostro è diverso

Gli eroi nel calcio possono essere tanti.
Tutti con caratteristiche uniche e inconfondibili.
Ma per quanto siano diversi nel loro modo di essere eroi, hanno tutti una cosa in comune.
Vincono.
Ed è per questo che a noi fantacalcisti quegli eroi non interessano.
Non ci toccano l’anima.
Perché l’anima di un fantacalcista non conosce davvero la vittoria.
Certo, capita di vincere, ma nel profondo ogni fantacalcista è un perdente.
Un consumato, affaticato, logorato, sconsolato, autentico perdente.
E allora, anche a noi fantacalcisti serve un eroe.
Anzi, serviva.
Perché dopo anni, dopo stagioni su stagioni, tutte uniche, tutte inconfondibili, abbiamo capito che c’è una cosa che non cambia mai.
E’ una sconfitta costante e totale, una condizione cronica che solo questo eroe incarna e che solo lui sa sopportare.
Una via crucis del perdente, per mostrare al mondo dei fantacalcisti come si fa, come si porta la pesantezza della sconfitta, fino in fondo, nei secoli dei secoli.
Mostraci la via, Di Francesco.
Come perdi tu non sa perdere nessuno.

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