Fantacalcio
FANTACALCIO: IL LEADER TECNICO – Il top: Charles De Ketelaere
CN24 individua il giocatore più determinante del fantacalcio per ogni giornata di Serie A. Oggi tocca a lui: Charles De Ketelaere.
È ormai assodato che la sfacciataggine con la quale Charles De Ketelaere ha voluto smentire i soloni del fantacalcio che l’hanno pisciato in sede d’asta, etichettandolo pressapoco come il pizzicagnolo che infilza il cartellino nella carne da bollito, sia sfociata nella maleducazione. E forse andata anche oltre.
Eppure stava filando tutto come da programma. Hype fumoso per il suo approdo all’Atalanta, primissime impressioni che sembravano invertire la tendenza alla vittoria del Bidone d’Oro, ma subito dopo ballottaggi, panchine ed errori sottoporta, come ai vecchi tempi.
Tutto tornava. Eccolo lì, il belga sgraziato che sparava maldestramente in curva invece di appoggiare in rete con dolcezza. Non soddisfatto, all’ottava giornata impreziosiva la sua performance con un delizioso autogol. Era il culmine. Certamente eccessive le risa beffarde di chi l’aveva lasciato senza puntarci nemmeno un misero credito bucato.
Ma già allora qualcosa sfuggiva, era nell’aria una brezza strana, non si avvertiva con chiarezza.
Le cose si stavano muovendo, impercettibilmente, sì, ma in una direzione imprevista.
Perchè De Ketelaere veniva testardamente convocato? Per quale motivo non aveva ancora organizzato i fine settimana al lago con Bakker? Come mai Gasperini, invece di maledirlo pubblicamente, continuava inesorabile a concedergli minuti?
L’irrequietezza dei sopra citati fantacalcisti stava montando. Il destino allineava eventi dopo eventi: prima Tourè infortunato, poi Scamacca, Muriel appesantito e assonnato a giornate alterne, Lookman in Coppa d’Africa, Miranchuk eccessivamente pulito e pettinato. In pratica davanti era l’unico rimasto, come Bobo nella sua TV.
Ecco che allora tutti lo videro. Egli mostrò la sua vera natura. Il giovanotto gentile, il suo sorriso angelico, non esistevano più. Si era tolto la maschera. Era arrivato un ragazzaccio con il ghigno rumoroso, che non smetteva di fare assist e pure qualche gol. Aveva architettato tutto. Charles si stava vendicando. E godeva nel farlo.
Tutto sommato, ci sta. È giusto ogni tanto prendersi qualche rivincita, ma con l’irriverente prestazione di domenica in tanti ritengono che ora CDK abbia passato il limite. In molti gli dovevano delle scuse ed era giusto pretenderle, ma è anche vero che accanirsi in questo modo non fa onore. E le doppiette non sono mica giocattoli, non scherziamo, anzi vanno maneggiate con molta cura, con cognizione e consapevolezza, non con desiderio di rivalsa. É ora di stringersi la mano e rispettarsi, ma con queste raffiche di bonus, prima che le cose precipitino e che qualcuno si faccia male per davvero, forse è meglio darci un taglio.