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Cannavaro: «Juve, Chiesa decisivo. Io sulla panchina Napoli…»

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Le parole di Fabio Cannavaro sulla corsa scudetto tra Inter e Juve e sul suo possibile futuro sulla panchina del Napoli

A Tuttosport, Fabio Cannavaro ha così parlato della lotta al vertice tra Inter e Juve e non solo. Di seguito le sue parole.

LOTTA SCUDETTO – «Bella domanda. L’Inter è a mio avviso superiore come giocatori, ha un organico più completo e profondo, sfoggia sostanzialmente un bel calcio offensivo, ha il capocannoniere del campionato Martínez che ha segnato 16 gol e offerto 4 assist in 17 partite disputate. È la squadra che vanta di gran lunga il miglior attacco nonché la miglior difesa. La Juve ha ceduto molti giocatori prendendone pochissimi, esborsi al minimo perché la società ha operato secondo una precisa politica di tagli dopo anni in cui erano stati spesi tantissimi soldi, però la squadra dopo un inizio sofferto ha perso una sola volta a Sassuolo, proprio come l’Inter, e ora è lì, ad appena due punti. Tante vittorie di misura e in piena zona Cesarini? Non è casualità, fa parte del DNA bianconero. Spirito guerriero, indomito. Crederci sempre. Fino alla fine, fin che l’arbitro fischia tre volte».

GIOVANI JUVE – «Ho visto. Ma l’uomo che può risultare decisivo nella lotta scudetto, in grado di fare la differenza, è Chiesa. Di gran lunga il miglior giocatore italiano d’oggigiorno. Se è a posto fisicamente, difficile contenerlo. Non ce n’è per gli avversari. Federico sa spaccare le partite con i suoi strappi, i suoi sprint brucianti, il cambio di passo, le incursioni devastanti, i suoi gol e i suoi assist. Ma dev’essere in forma, al top, non condizionato da problemi o problemini fisici».

PANCHINA AL NAPOLI – «Sarebbe anche ora, eh! Mi pare il caso, io sono pronto. Ma a decidere è il presidente e, onestamente, non mi sono arrivati messaggi in tal senso. L’unico contatto reale, concreto, è stato con i turchi del Besiktas. Alla fine però, proprio qualche giorno fa, hanno optato per Fernando Santos, l’ex ct del Portogallo. Al Napoli la situazione è molto difficile: il dopo Spalletti, tecnico straordinariamente meticoloso, non ha funzionato. E sono pesate anche le ulteriori partenze di Kim e Giuntoli. Ventidue punti in meno rispetto a un anno fa sono un’enormità, i tifosi rabbiosi… ».

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