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Europei di calcio itineranti: l’attesa è cominciata 

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Voluto da Michel Platini, ex presidente dell’UEFA, mai gradito di Alexander Ceferin, nuovo capo del massimo organo calcistico europeo.

Il primo Campionato Europeo itinerante del calcio del vecchio continente avrebbe dovuto iniziare lo scorso giugno, ma l’emergenza sanitaria in atto ne ha decretato di fatto lo spostamento di un anno. Nonostante la situazione sia ancora incerta e ancora particolarmente delicata, soprattutto in alcune nazioni, da Losanna si continua a sostenere che la formula non cambierà e che quindi le partite verranno disputate in 12 stadi diversi in tutta Europa, da Roma all’Azerbaijan, passando per Parigi, Londra e Budapest. Ancora incerta è invece la situazione sulle aperture degli spalti, ma la speranza è che i dati sul contagio siano tali da permettere al pubblico, magari a ranghi ridotti, di seguire l’avventura della propria nazionale anche fuori dai confini statali. Per chi si troverà lontano da casa e non vorrà perdersi neanche un minuto delle gare più importanti, il consiglio è quello di configurare una VPN su Windows, in modo da avere la possibilità di accedere ai contenuti trasmessi in chiaro dalle varie emittenti locali. 

Ad ogni modo, incognite extra-sportive a parte, si prospetta un campionato europeo di alto livello con tante squadre in grado di ambire al titolo, e l’Italia sarà sicuramente una di queste. 
Andiamo a vedere quali saranno le vere favorite nella corsa al massimo trofeo europeo per squadre nazionali.


Belgio

La favorita numero 1 non può che essere la squadra di Roberto Martinez, attuale leader del ranking mondiale della FIFA. Non è la prima volta che il Belgio dispone di una squadra di altissimo livello, ma nelle competizioni ufficiali i Diavoli Rossi si sono sempre sciolti come neve al sole, tradendo sempre le attese. Ma attenzione, questa volta il tecnico belga, a parte i nomi altisonanti in tutte le zone del campo – basta citarne soltanto alcuni: Lukaku, Mertens, Hazard, De Bruyne – ha anche una panchina di livello in grado di non far rimpiangere i titolari. A Bruxelles hanno già cominciato a sognare e il Belgio potrebbe cogliere una vittoria di prestigio e aprire un ciclo storico


Francia

Subito dopo il Belgio troviamo la nazionale transalpina allenata dal sempre discusso Didier Deschamps. I campioni del mondo in carica non sempre sono riusciti a tradurre sul rettangolo di gioco quelle che sono le loro enormi potenzialità a livello tecnico, accompagnate da uno strapotere fisico che fa paura, ma al contrario del Belgio, i Bleus quando arrivano le competizioni ufficiali si trasformano. Kilian Mbappé guiderà l’armata transalpina fatta di giovani talentuosi ma anche di pedine dotate di quell’esperienza a livello internazionale che possono fare la differenza in partite secche come quelle di un europeo. I vari Griezmann, Giroud e Lloris e Kantè sono pronti a dare il proprio contributo per provare a bissare il successo di Mosca di 3 anni fa.


Italia

Noi al mondiale agli ultimi mondiali non c’eravamo (giusto per mettere nuovamente il coltello nella piaga), ma da quell’infausta notte di San Siro, la nostra nazionale, grazie allo splendido lavoro svolto da Roberto Mancini, di strada ne ha fatta, e tanta. Da quando l’ex fantasista della Samp si è seduto sulla panchina, gli azzurri hanno cominciato un processo di crescita incentrato sulla valorizzazione dei tanti giovani promettenti che ogni domenica di mettono in mostra durante le gare del nostro campionato, e su un cambiamento di mentalità che si allontana nettamente da logiche utilitaristiche, e che spinge i ragazzi del Mancio a entrare in campo cercando di fare sempre la partita. E i risultati non si sono fatti attendere. La squadra diverte e segna, e dopo uno dei periodi più bui della nostra storia calcistica, possiamo dire di essere ritornati nel novero delle squadre più forti sia a livello europeo che mondiale

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