2016
EURO 2016: la Svezia saluta il torneo (e Ibrahimovic la casacca gialloblu)
Vince il Belgio col minimo scarto grazie ad una prodezza di Nainggolan da quasi trenta metri. Agli ottavi avrà la sorprendente Ungheria
EURO 2016: sintesi, pagelle e tabellino di Svezia vs. Belgio, partita conclusiva del gruppo E dell’europeo francese andata in scena presso lo Stade de Nice di Nizza alle ore 21. Il risultato finale è stato di 1-0 per il team di Marc Wilmots grazie al tiro d’antologia del romanista Nianggolan quando mancavano sei giri di lancette alla conclusione della gara. Ma veniamo alla cronaca. Partono subito a razzo les Diables Rouges ma, al secondo minuto, il tiro di Witsel è alto sulla traversa dopo una buona discesa di un già reattivo Carrasco. Replica la Svezia che stasera non può davvero fare la comparsa e anzi va vicino al gol con Berg al 5′: destro potente, quello dell’attaccante del Panathinaikos, ma Courtois ci mette una manona santa. Tocca a Lukaku appena sessanta secondi dopo (l’assist è di un dirompente De Bruyne) far vedere i sorci verdi a mister Hamren, ma il suo uno contro uno non ipnotizza la retroguardia avversaria e ne viene fuori solo un misero angolo. Chiamatele fiammate iniziali. La gara, da questo momento, comincia ad irrobustirsi impantanandosi però in due tattiche diametralmente opposte: i belgi costruiscono, gli scandinavi smontano e – incredibile a dirsi vista la loro classifica nel girone… – nemmeno tentano la ripartenza. Dopo il lampo di Ibrahimovic al 26′ (malinconica fin qui la sua prestazione) con un tiro in diagonale che si spegne alla destra del numero uno del Chelsea, qualcosa difatti comincia drasticamente a mancare presso i connazionali dell’Ikea. De Bruyne – bravissimo – dà sempre l’impressione di affondare nel burro ma a Lukaku manca la zampata decisiva e ben presto tutto si risolve negli esclusivi guizzi dei campionissimi belgi. L’azione più lampante, infatti, arriva proprio allo scadere dei primi quarantacinque minuti e vede protagonista un ennesimo talento nato in Vallonia: cross velenoso di Hazard (finora chiaroscurale) e Vertonghen sbaglia di poco il colpo di testa che avrebbe sbloccato il match. Si torna perciò negli spogliatoi a reti bianche. Nella ripresa tenta il tutto per tutto la fisicissima Svezia con alcuni affondi pressoché velleitari, ma c’è ancora tanto Belgique da scontare (vedasi la fuga di Carrasco al 58′ che Erik Johansson devia provvidenzialmente in corner). Segna all’improvviso Ibrahimovic al 62′ con un’acrobazia delle sue, ma l’arbitro Bryk aveva già interrotto l’azione per gioco pericoloso. Intervento caparbio di Isaksson quatro minuti dopo su staffilata di un sempre più pimpante De Bruyne alla sua miglior prestazione in quest’Europeo. Il Belgio cresce e ovviamente ora ci crede. Progressione mostruosa di Lukaku al 74′ che si fa mezzo campo da solo, ma conclude clamorosamente sulla maglia rossa dello stesso Isaksson e neanche sessanta secondi dopo si vedrà annullare un gol per offside su azione quasi identica. Punizione da venticinque metri di Ibrahimovic al 75′, ma Courtois (suo prossimo avversario in Premier?) respinge senza troppi affanni. La rete, comunque, resta nell’aria e la sensazione che la partita stia per svoltare coinvolge ormai tutti i ventidue in campo. Tant’è che De Bruyne – uomo davvero ovunque – spegne l’urlo vichingo al 83′ su incornata imperiosa di Granqvist su angolo di Kallstrom. Ok, ci siamo: la risolve una volta per tutte Nainggolan quando mancano circa sei minuti al novantesimo. Ed il suo è un highlight quasi rugbistico con un drop dai trenta metri (calciato praticamente da fermo) che va a spegnersi alla destra dell’incolpevole portiere svedese, uno che di suo gioca nel campionato turco. Voto comunque alto per Isaksson visto che nel primo minuto di recupero si toglierà comunque la soddisfazione di levare un gol già fatto all’appena entrato Benteke. Finisce così (vana la girata a lato di Ibrahimovic al 86′ con gli scandinavi in disperato affanno) e il Belgio ci raggiunge in classifica a causa dell’improvvisa caduta azzurra contro la coriacea Irlanda. Ciao Ibra (ultima partita in Nazionale per l’ex ragazzo di Malmoe). Diciamo che è stato bello vederti lottare e sudare in questo tuo ennesimo Europeo sfortunato, ma siamo sempre lì: questa Svezia, la tua Svezia tutta fiato e muscoli non poteva davvero offrirti di più a livello di assist, talento e gioco collettivo. E tu, diciamo la verità, in questo giugno francese non sei stato la solita ira di dio che conosciamo… Questa la classifica definitiva del gruppo E: Italia punti 6 (prima per aver vinto lo scontro diretto coi belgi), Belgio punti 6 (incontrerà l’Ungheria negli ottavi), Irlanda punti 4 (se la vedrà con i padroni di casa francesi: auguri!), Svezia punti 1.
SVEZIA VS. BELGIO: PAGELLE
SVEZIA (4-4-2) – Isaksson 7, Lindelof 6,5, E. Johansson 6, Granqvist 6, M. Olsson 6,5, S. Larsson 6,5 (25′ s.t. Durmaz 6), Ekdal 6, Källström 6, Forsberg 6,5 (37′ s.t. Zengin SV), Berg 6 (18′ s.t. Guidetti 5,5), Ibrahimovic 6.
BELGIO (4-2-3-1) – Courtois 6,5, Meunier 6, Alderweireld 6,5, Vermaelen 6, Vertonghen 6,5, Nainggolan 6,5, Witsel 6,5, Carrasco 6,5 (26′ s.t. Mertens 6), De Bruyne 7,5, Hazard 6,5 (45′ + 3 s.t. Origi SV), R. Lukaku 6 (42′ s.t. Benteke SV).
SVEZIA VS. BELGIO: TABELLINO
Marcatori: 39′ s.t Nainggolan.
Ammoniti: Meunier (Belgio) 30′ p.t., Ekdal (Svezia) 33′ p.t., E. Johansson (Svezia) 36′ p.t., Witsel (Belgio) 45′ p.t. + 1.
Espulsi: nessuno.
SVEZIA: Isaksson; Lindelof, E. Johansson, Granqvist, M. Olsson; S. Larsson (25′ s.t. Durmaz), Ekdal, Källström, Forsberg (37′ s.t. Zengin); Berg (18′ s.t. Guidetti), Ibrahimovic. In panchina: Olsen, Carlgren, Lustig, Jansson, Hiljemark, Wernbloom, Augustinsson, Lewicki, Kujovic, Guidetti, Durmaz, Zengin. Allenatore: Erik Hamren.
BELGIO: Courtois; Meunier, Alderweireld, Vermaelen, Vertonghen; Nainggolan, Witsel; Carrasco (26′ s.t. Mertens), De Bruyne, Hazard (45′ + 3 s.t. Origi); R. Lukaku (42′ s.t. Benteke). In panchina: Mignolet, Gillet, Fellaini, Mertens, Denayer, Origi, Kabasele, Dembelè, Benteke, J. Lukaku, Batshuayi, Ciman. Allenatore: Marc Wilmots.
Arbitro: sig. Felix Brych (Germania)
Dal nostro inviato a Nizza – Simone Sacco