2016
EURO 2016 – Umiltà Del Bosque: «Nel calcio di oggi non può esistere la presunzione.»
Il mister iberico non ha ancora deciso la formazione anti-Turchia, ma punta chiaramente su Iniesta: «Lo spogliatoio è tutto con lui»
EURO 2016: Ci sta poco da filosofeggiare. Volete un misero tweet sulla gara numero 21 dell’Europeo francese? Terim agitato, Del Bosque serafico. La vigilia elettrica di Spagna-Turchia (snodo del gruppo D in programma domani, alle 21, in quel di Nizza) sta tutta qui. L’allenatore turco – nonostante lo neghi – sente eccome la tensione. Il suo quasi coetaneo Don Vicente (i due hanno appena tre anni di differenza: l’Imperatore è del 1953 mentre l’hombre de Salamanca resta più vecchio di tre primavere) tiene bassi i toni e spende parole d’elogio per tutti. A cominciare dagli avversari che domani, molto presumibilmente, giocheranno con il coltello tra i denti. «La Turchia è un’ottima squadra ed io nutro grande rispetto per il calcio di quel Paese tant’è che vorrei qui fare i complimenti al Besiktas per aver vinto l’ultimo campionato (la Super Lig turca, Ndr). Un difetto? Spiacente, ma i giocatori che indossano quella maglia non ne posseggono. Ragion per cui mi aspetto una partita decisamente difficile. Non so se sarà una sfida maschia, come sostiene qualcuno, ma difficile quello sì».
CAMBIO, CAMBIO, CAMBIO DI MENTALITÀ? – Il buon Del Bosque alza il sopraciglio soltanto quando un giornalista iberico gli domanda se ha previsto una sorta di turn-over dopo la non esaltante vittoria contro la Repubblica Ceca, acciuffata dalla cabeza di Pique soltanto a pochi minuti dal termine. E insiste, il collega, domandando se questa girandola di (eventuali) cambi potrà riguardare anche la mentalità della Roja, vista lunedì scorso meno affamata del solito: «Per i cambi vedremo – spiega l’ex allenatore del Real Madrid – anche se l’importante sarà avere ventitre giocatori tutti ugualmente disponibili e motivati. Bueno, ci interessa il primo posto del girone, ma questo non vuol dire che dovremo agire con presunzione perché queste cose nel calcio moderno non esistono più, sia che ti chiami Spagna, Brasile o Argentina. Mi chiedete della mentalità propositiva? Ah, quella non c’è mai mancata: vincere continua a piacerci, ma ovviamente rispettando tutti.». E lo dice quasi con pudore, parlando placidamente sotto i baffi.
TUTTI PAZZI PER L’ILLUSIONISTA – Infine, prima della sgambata sul prato fradicio di pioggia dello Stade De Nice, un’ultima pregunta con protagonista Andrès Iniesta che, al momento, resta il cervello imprescindibile di questa squadra, ma non è stato inserito nell’undici ideale della UEFA dopo neanche una settimana di Europeo (nessuno spagnolo per la cronaca, idem per quel che riguarda gli italiani). Dispiaciuto, senhor Del Bosque? «No: nè io, nè il ragazzo, nè i suoi compagni di squadra. Questa classifica non ha nessuna importanza per noi. Andrès è stimato dallo spogliatoio ed è questo quello che conta alla fine della fiera.». La tensione da una parte, la calma olimpica dall’altra: più che maschia, questa Spagna-Turchia potrebbe venir fuori sotto forma di una bella partita. Se non addirittura esaltante. A domani sera per saperne di più.
Dal nostro inviato a Nizza – Simone Sacco